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http://it.wikipedia.org/wiki/Pterois_miles
Pterois miles.Il pesce scorpione'" ("Pterois miles"' Bennet, 1828) è un pesce appartenente alla famiglia degli Scorpaenidae.DescrizioneSpesso confuso con lo "Pterois volitans" (anch'esso noto comunemente con l'appellativo di pesce scorpione), è fisicamente molto simile: il corpo è tozzo, con testa prominente e occhi sporgenti, sopra a ognuno dei quali è presente un'escrescenza simile a un piccolo corno. Le pinne presentano raggi molto lunghi, uniti tra loro da lembi di pelle. La livrea è bianca striata di rosso mattone-bruno, sul corpo e sulle pinne.Diffusione e habitatQesto pesce è diffuso nell'Oceano Indiano, dal Sudafrica all'Indonesia e nel Mar Rosso. Negli ultimi anni da qui si è diffuso nel mar Mediterraneo orientale. Abita le coste coralline e i fondali fangosi.VelenoLe ghiandole velenifere sul dorso sono collegate ai raggi cavi (aculei) della pinna dorsale. Tra i Pesci scorpioni è il più pericoloso, il veleno è mortale.AcquariofiliaNonostante la pericolosità, il Pesce diavolo di fuoco è oggetto di pesca a scopo commerciale, poiché è di particolare interesse acquariofilo, per lo splendido aspetto e per le spiccate caratteristiche predatorie e comportamentali.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniScorpaenidaePesci d'acquario d'acqua salataDevil firefish
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http://www.02blog.it/tag/traffico
Eccolo il Super governatore della Lombardia che promuove l’uso della bicicletta, dando il buon esempio. Emula il sindaco di Londra, Brown, che al lavoro ci va usando la Tube, la metropolitana londinese. Formigoni invece ammette, candidamente, che usa la bici “quando può” e che “andare in giro con simili fantastici piccoli mostri e assolutamente divertente”. Ci crediamo? Il fatto che questo video “promozionale” sia stato girato dietro le vie del “Formigone” non è casuale. E’ più che altro comodo. Detto poi da uno che in un altro video ha declamato la sua viscerale passione per le auto fa riflettere, anzi fa ridere.Ieri, in occasione del primo blocco domenicale del traffico da un bel po’ di tempo a questa parte, decido di passare un pomeriggio un po’ particolare: parto a piedi da via Murat, diretto verso Piazzale Loreto, con un prudente anticipo di un paio d’ore sul mio appuntamento, previsto per le 19:00.L’obiettivo è godere della città per una volta sgombra dalle automobili, e scattare qualche foto inconsueta. La prima cosa che colpisce è in realtà il fatto che di auto ce ne siano in giro un bel po’ : la conseguenza di deroghe troppo generose da parte del Comune?Nonostante la presenza di più di una vettura, non si può non rimanere colpiti dai momenti di inconsueto silenzio che, a tratti, fa pensare di non essere in una città con circa 2 auto ogni 3 abitanti. Perfino in prossimità della circonvallazione riesco a scattare qualche foto senza quattroruote all’orizzonte.Ok, ogni amministratore che vuole farsi bello intona il mantra della sostenibilità, a cui non sfugge neanche la mobilità. In sostanza: tanti mezzi pubblici efficienti e soluzioni innovative per diminuire il traffico. Bologna continua ad essere la più colta in materia. La nostra città, Milano, guadagna ben nove posizioni rispetto al 2008, e si piazza al quinto posto. Prima ci sono Firenze, Parma e Trento. La graduatoria è contenuta nel terzo rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility .Gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, piattaforme logistiche per le merci, car pooling, mobility manager, ecc) e la loro efficacia; il numero di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (Gpl, metano); l’ offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili, l’ adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico.Il capoluogo lombardo ha la migliore offerta di trasporto pubblico locale (vetture per chilometro in proporzione agli abitanti), ed è poi la città più attiva nell’adottare misure di mobilità alternativa come il bike sharing. Anche il car-sharing, l’ auto condivisa, trova sempre più fan con un aumento degli utenti del 15,14% rispetto all’anno precedente. Milano è in testa per numero di utenti, 4.097, rispetto ai circa 2.800 dell’anno precedente. Per concludere, Roma continua ad essere la città più trafficata d’Italia, e quella con l’indice di motorizzazione più alto.Penso che i filtri nasali siano insufficienti per fermare gas e polveri sottili che ci assediano nelle metropoli. Io in particolare sono affetta da una rinite cronica e quindi vorrei che il mio naso avesse maggiori difese immunitarie. Ogni volta che soggiorno in grandi citta’ inquinate come Los Angeles, Milano, Mosca o Pechino non riesco proprio a respirare e comincio a tossire come una tisicaMezzo milione di milanesi in viaggio per il ponte dell’Immacolata. Telefono Blu, l’associazione senza scopo di lucro nata per tutelare i turisti, ha stimato che saranno otto milioni gli italiani che si sposteranno per il ponte dell’8 dicembre. Nel 2008, nonostante i dati “strani” diffusi dal Corriere che parlavano di 4500 milanesi in viaggio (!), c’era stato un discreto movimento su autostrade e ferrovie, vi rimando al post di Gabriele di un anno fa.Il 2009 registra un milione d’italiani in più “in giro” rispetto ai sette del 2008 quindi attenzione a prendere biglietti in tempo e alle code in tangenziale. Secondo il Gazzettino saranno ben 500mila i milanesi che abbandoneranno la città. Quanti di voi invece si godranno Milano da domani fino all’Immacolata? Come avete intenzione di passare questi giorni di festa nel capoluogo? Raccontatecelo nei commenti.Il nuovo assessore al traffico De Corato ci aveva avvertito: via le auto dalla doppia fila. Ora la minaccia che fece eco a suo tempo diventa realtà: da domani l’esercito composto dai 168 ausiliari possono multare i “doppi filisti”.La sentenza della Corte di Cassazione del 26 ottobre scorso dice chiaramente che l’ausiliare della sosta che dipende dalla società di parcheggi del Comune, possa fare multe anche sulla sede stradale per motivi diversi dalle infrazioni sulle strisce blu.Chi sta scrivendo è incappato in uno dei varchi trappola, più di una volta, multato per aver oltrepassato il varco Ecopass con la moto. Si viaggia sulle 800 multe al giorno. I varchi maledetti dai motociclisti e scooteristi sono quelli di Corso Magenta, corso di porta Vigentina, via degli Olivetani e via Lamarmora. A suo tempo avevamo fatto un appello per la rimozione. Picche: “motivi di sicurezza” la motivazione. A cosa si riferissero rimane mistero.La notizia è che il neo Assessore al traffico de Corato vuole toglierle: “chi si muove in città su due ruote va agevolato perchè ogni moto in più corrisponde un’auto in meno”. Non c’è ancora una data, ma tutti i centauri si augurano che avvenga quanto prima. Dunque la rivoluzione De Corato prosegue: dopo il congelamento delle preferenziale in Foro Bonaparte a causa di un cordolo “troppo pericoloso”, quella in via Solari promessa da Croci non partirà.Dieci giorni, si. Credete siano pochi? Ricredetevi, sono 260 ore. Roma ci batte di poco, 11 giorni. Non c’è da gioire. Il calcolo è stato fatto dal Codacons, che nella sua ultima indagine fa riferimento al tempo perso viaggiando alla velocità di 30 km orari, incolonnati ai semafori e in fila. Si parla di conseguenza di enormi sprechi. In termini di tempo, soldi e inquinamento. Tempo che potrebbe essere speso molto meglio, che so, facendo l’amore. Meglio Milano, Genova e Nopoli.Nessuno parla della nuova manovra di riassetto degli ambiti di parcheggio residenti. Forse non è così importante ma comunque è un cambiamento che coinvolge moltissimi cittadini in questi giorni. Nel mese di ottobre tutti i residenti sulla circonvallazione interna (e sull’adiacente viale con i tram) hanno ricevuto una comunicazione dall’ufficio pass del comune che informava la decisione unilaterale del comune di restringere gli ambiti - strisce gialle - “bastioni” per farli coincidere con l’area Ecopass. Per esempio chi abita in Viale Premuda apparteneva fino a pochi giorni fa all’ambito Bastioni 4, a fine ottobre ha ricevuto in nuovo pass della zona “filoviaria 17″ e l’invito a gettare il vecchio pass, lo stesso per i residenti nell’adiacente viale Regina Margherita.
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http://www.lucacoscioni.it/radicale-fino-allultimo
C'è una lettera di Luca Coscioni datata febbraio 2001. Cinque anni fa. Il presidente dei Radicali italiani è già affetto da sclerosi laterale amiotrofica, una malattia terribile. La chiamano anche "Sla", acronimo asettico, o morbo di Lou Gehrig, quello che ha colpito Steven Hawking, professore e fisico inglese. La scienza è impotente. Non conosce la cura, non conosce neppure le cause della sclerosi. Sa solo che il morbo, in futuro, si potrà forse curare utilizzando le cellule staminali, e che non tutti sono d'accordo, che c'è chi vorrebbe imporre limiti alla ricerca, chi non considera eticamente corretto il ricorso agli embrioni per reperire e studiare le staminali, chi suggerisce altre strade.A Coscioni la malattia è stata diagnosticata negli anni Novanta, quando insegnava Economia ambientale all'Università di Viterbo. Si stava allenando per partecipare alla maratona di New York. Poco dopo è già in sedia a rotelle, completamente paralizzato. Non può neppure parlare. Per comunicare utilizza un computer, un sintetizzatore vocale. Il computer scrive, mediamente una parola ogni trenta secondi, il sintetizzatore legge e parla. Nella lettera, inviata a sostegno della propria candidatura alle elezioni, Coscioni si rivolge ai Premi Nobel e agli uomini di scienza. Spiega che ha deciso di presentarsi “per difendere la libertà di ricerca e di cura”. Chiede di sostenere la sua causa e quella degli altri ammalati di battersi per la ricerca sulle cellule staminali, di appoggiare la proposta di legge della lista Bonino, legge di iniziativa popolare sulla procreazione assistita. Lui è il primo firmatario. Scrive: “Lottare anno dopo anno, mesi dopo mese, giorno dopo giorno, ora dopo ora, contro la malattia che mi ha colpito, non ha dato un senso alla mia vita. Una malattia, e la sofferenza che ne deriva, non hanno mai un senso.Il senso, alla mia vita, lo sto dando io, vivendola, come mi è consentito di viverla. Amando, odiando, facendo politica, una delle mie passioni». Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e prossimo capolista alle Politiche per la "Rosa nel pugno", si è spento ieri, a 39 anni dieci dopo l'insorgere della malattia. Si può essere d'accordo o meno con quella frase. I cattolici diranno di no, assolutamente no. C'è la sofferenza di Cristo in croce a spiegarci che anche la malattia ha un senso, anche e forse soprattutto la malattia, il calvario, e che l'embrione è vita, sacra e inviolabile, che c’è un limite al di là del quale la scienza non può andare, che non è lecito curare uccidendo. I laici stanno inorridendo. Marco Pannella, da Radio Radicale, ha da poco detto che Luca è stato ammazzato “ammazzato anche dalla qualità di questo Paese, dalla sua oligarchia, che lo corrompe e lo distrugge”. Discutono, laici e cattolici discutono animamente, litigano anche, e quella frase resta: ”vivendo la vita come mi è consentito di viverla. Amando, odiando, facendo politica”.Resta l'insegnamento di un uomo coraggioso, che non si è mai dato per vinto, che ha colloquiato per anni, lui che non poteva parlare, a viso aperto con la morte, in modo schietto, senza neppure il conforto consolatorio della fede, e senza mai perdere la speranza, un uomo che ha partecipato a sit-in di protesta ed è arrivato ad autoridursi i farmaci per denunciare la carenza di informazione da parte della tv sulla libertà della ricerca scientifica. Si può essere d'accordo o meno, ma bisogna togliersi tanto di cappello, e bisogna anche ringraziare Luca Coscioni, se non altro perchè ha restituito alla politica -la politica che è troppo spesso solo poltrone, potere, equilibrio di forze, convenienza - un senso, un obiettivo. Perchè ha lottato ed ha vissuto la sua malattia come testimonianza delle idee e dei valori nei quali credeva. E perchè, comunque, ci ha fatto ragionare. Ha scritto Josè Saramago, portoghese, uno dei cinquanta Premi Nobel che firmarono nel 2001 l'appello a sostegno della candidatura di Luca Coscioni alle elezioni: “Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall'attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza».Quella volta, Luca Coscioni non ce la fece: candidato capolista non fu eletto. Pochi mesi dopo già lottava per entrare a far parte del Comitato nazionale di Bioetica. L'anno successivo fondò la sua associazione per la libertà di ricerca scientifica. Instancabile. Luca Coscioni era questo, al di là della clonazione terapeutica, della candidatura come capolista accanto ad Emma Bonino e dell'associazione che è stata nel 2005 promotrice della campagna referendaria contro la legge 40, quella che vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Era il testimone laico della scienza, quella stessa scienza - ha scritto - che è ”anche tecnologia informatica mediante la quale l'oceano di conoscenza e di ignoranza, di disperazione e di speranza, di amore e di odio, oceano che è in me, che è me,e che il caso avrebbe voluto costringere al silenzio, nello spazio angusto di una bottiglia, può rifluire, seppur lentamente, verso voi tutti».Paradossalmente viene in mente Pascal, che pure considerava la scienza sovrana nel suo ambito e del tutto inutile per capire il senso della vita: ”L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma è una canna che pensa. Quand'anche l'universo lo schiacciasse l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità che l'universo ha su di lui, mentre l’universo non ne sa nulla. Tutta la nostra dignità sta, dunque, nel pensiero». Con un uomo così si può non condividere nulla, e in tanti non hanno condiviso nulla, ma ce ne fossero altri come lui sarebbe solo un bene.
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http://it.wikipedia.org/wiki/FCM_2C
FCM 2C.Il Char 2C'" (conosciuto anche come anche "'FCM 2C'") fu un carro armato progettato in Francia e prodotto a partire dal 1917. Per tale motivo non riuscì ad entrare in servizio in tempo utile per partecipare al primo conflitto mondiale (1914-18). Di notevoli dimensioni e massa, ben 69 tonnellate, era equipaggiato con una torretta rotante dotata di un cannone da 75mm ed aveva un equipaggio di 12 di uomini. Venne prodotto in solo 10 esemplari fino al 1921.DescrizioneIl carro Char 2C risultò avere un peso di ben 69 tonnellate sia a causa della sua corazzatura - 45mm frontale e 22mm sui lati - ma anche a causa delle sue dimensioni. Con le code in posizione la sua lunghezza risultava di circa 12 metri.Lo spazio interno era suddiviso in due "camere di combattimento". Quella anteriore sormontata da una torretta, la prima della storia, dotata di un equipaggio di tre uomini ed armata con un cannone da 75 mm e quella posteriore, sormontata da una cupoletta, armata con mitragliatrici. Tre mitragliatrici posizionate frontalmente fornivano la protezione contro l'assalto della fanteria.Le camere di combattimento erano collegate dalla sala motori. Ciascun cingolo era propulso da un motore da 200/250 HP attraverso una trasmissiome di tipo elettrico. La massima velocità raggiumgibile era di 15 km/h. Sette serbatoi per il combustibile, contenenti nel complesso 1260 litri, garantivano una autonomia di 150 km.L'equipaggio era costituito da 12 uomini: pilota, comandante, cannoniere, caricatore, quattro mitraglieri, meccanico, elettricista, assistente elettricista/meccanico e operatore radio. Alcune fonti riportano, forse riferendosi ad immagini, che l'equipaggio fosse di tredici uomini a causa dell'inclusione del comandante di compagnia carri.Storia operativaI dieci esemplari prodotti vennero inquadrati in varie unità, benché il numero di veicoli operativi si ridusse rapidamente a tre. Il loro valore bellico diminuì tra gli anni venti e trenta via via che nuovi carri, di concezione più avanzata, venivano messi in produzione e i 2C divennero ben presto obsoleti a causa della loro scarsa velocità e del loro massiccio profilo che li rendeva facili bersagli per le armi anticarro.Comunque nel 1939 in occasione della mobilitazione francese tutti dieci i veicoli furono riportati in servizio ed inquadrati nel 51° battaglione carri da combattimento. Per motivi di propaganda ciascun carro venne battezzato con il nome di una regione della Francia: Poitou, Provence, Picardie, Alsace, Bretagne, Touraine, Anjou, Normandie, Berry, Champagne. Nel 1939 il "Normandie" venne subito ribattezzato Lorainne. Essendo il loro valore prettamente propagandistico i mezzi non vennero utilizzati per gli attacchi contro la linea Sigfrido, ma vennero ripresi in numerosi documentari di propaganda mentre scavalcavano vecchie fortificazioni francesi. Presso l'opinione pubblica vennero quindi visti come dei mezzi invincibili dalle dimensioni ancora maggiori che nella realtà.I comandi francesi erano perfettamente al corrente di come questa reputazione fosse assolutamente falsa. Quando le "Panzerdivisionen" tedesche sfondarono le linee francesi durante l'offensiva del giugno 1940 venne presa la decisione di impedire la cattura inviandoli verso sud su un treno. Il 15 giugno il convoglio fu bloccato da un incendio nel vagone del combustibile e divenne quindi inevitabile distruggere i mezzi attraverso l'utilizzo di cariche esplosive. In seguito Goebbels e Göring affermarono che i carri erano stati colpiti dai bombardieri in picchiata tedeschi. Un mezzo, quello denominato "Champagne" venne catturato più o meno intatto e trasportato a Berlino dove venne esibito come trofeo di guerra. Nel 1948 questo carro scomparve dalla città tedesca generando molte speculazioni su un ipotetico suo trasporto nel museo dei carri di Kubinka, in Russia.VersioniNel 1926 il carro che poi verrà battezzato "Champagne" venne modoficato nel "Char 2C bis" una versione sperimentale armata con un obice da 155 mm montato in casamatta. Il mezzo fu dotato di nuovi motori e vennero abolite le postazioni delle mitragliatrici. In questa configurazione il carro raggiunse il peso di 74 t. I cambiamenti furono solamente temporanei e nello stesso anno il carro venne riportato alle dotazioni originali.Nel 1939 il "Lorainne", adibito a carro-comando, venne ulteriormente corazzato allo scopo di renderlo "immune" ai proiettili anticarro tedeschi. La corazzatura frontale venne portata a 90 mm e quella laterale a 65 mm. In questa configurazione il peso del veicolo raggiunse le 75 t rendendolo, probabilmente, il più pesante carro armato mai utilizzato.Nel 1940 vennero ordinati 12 nuovi carri FCM M1 con doppia torretta allo scopo di rimpiazzate i 2C ma il tracollo della Francia non permise a questi di entrare in servizio.Sviluppo e storiaLe origini di questo carro sono avvolte dal mistero. Nell'estate del 1918, meno di tre anni dopo l'inizio degli studi per sviluppare il 2C, una commissione del Parlamento francese cercò di investigare sulla vicenda ma non riuscì ad ottenere alcuna documentazione. Divenne presto chiaro che molti dati erano stati deliberatamente distrutti allo scopo di nascondere il primo "scandalo corazzato" della storia comparabile con quello che avvenne tra Stati Uniti e Gran Bretagna nel 1944. Alcune recenti ricerche sono comunque riuscite a rivelare alcuni particolari della vicenda.Nell'estate del 1916 il generale Mouret, sottosegretario alle artiglierie fornì alla FCM ("Forges et Chantiers de la Mediterranée") una ditta di cantieri navali situata nel sud della Francia vicino a Tolone un contratto per lo sviluppo di un nuovo carro di sfondamento, come erano allora definiti. Allo stesso tempo nell'industria francese degli armamenti era molto attiva una "lobby" per il controllo degli ordini delle forniture militari, lobby che utilizzava collegamenti con alti ufficiali allo scopo ottenere commissioni alle condizioni più vantaggiose; molti contratti di sviluppo venivano così completamente pagati dallo stato anche quando non portavano a nessuna reale produzione. L'iniziativa di Mouret mostra come l'esercito francese non avesse fissato delle precise direttive di sviluppo per un carro pesante. La FCM in pratica, pur traendo dal contratto tutti ivantaggi economici possibili, non portò avanti con celerità lo sviluppo del prototipo. In quel periodo tutti i progetti e gli studi sui carri armati erano coperti dal massimo segreto e questo rese facile tale gestione dello sviluppo dei progetti.Veicoli militari francesi della prima guerra mondialeCarri armatiChar 2C
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http://it.wikipedia.org/wiki/Postumo_%28Lucio_Battisti%29
Postumo (Lucio Battisti).Il postumo'", come viene chiamato dagli appassionati, è un termine con cui si indica un fantomatico album di Lucio Battisti non ancora pubblicato, su cui sono più volte circolati dei rumor riguardanti un'imminente pubblicazione, ma che finora si sono dimostrati infondati.StoriaIntorno al 1996 (anno in cui molti si aspettavano la pubblicazione di un nuovo album di Battisti, data la regolarità biennale seguita a partire da Don Giovanni) si incominciò a vociferare riguardo a difficoltà da parte di Battisti a trovare un accordo con le case discografiche, che non avevano accettato le richieste troppo alte di Battisti.La circolazione di questi rumor venne sfruttata da Franco Zannetti ad inizio aprile 1998 per la preparazione di un riuscitissimo pesce d'aprile, secondo il quale Battisti avrebbe venduto di lì a poco il suo nuovo album sul sito internet www.luciobattisti.com.Settembre 1998Nel periodo immediatamente successivo alla morte di Lucio Battisti la notizia del postumo fu messa in rilievo dai mass media: secondo il Corriere della Sera, l'album sarebbe stato composto e registrato, ma non venne pubblicato a causa del rifiuto dei discografici, che giudicarono eccessive le richieste economiche di Battisti (400 - 500.000 copie di guadagno). Dalle case discografiche per cui aveva lavorato Battisti, però, non arrivò alcuna conferma.Un altro passaggio importante nella vicenda si ebbe alla pubblicazione (avvenuta nel dicembre 1998) di "LB - Lucio Battisti", un cofanetto a tiratura limitata che conteneva la sua intera discografia (19 album e 2 singoli). Nel cofanetto però c'era spazio per 22 box: il misterioso spazio vuoto, la cui pubblicazione sembrava imminente a tal punto che Mario Luzzatto Fegiz, sul Corriere, diede per certa la pubblicazione tra il natale 1998 e il 2000.Il postumo oggiCon il passare degli anni il significato della parola "postumo" è radicalmente cambiato: sono molti oggi a dubitare della reale esistenza di un album postumo nell'accezione iniziale del termine.Teorie più recenti parlano della possibilità che le canzoni siano state scritte ma non registrate, con la possibilità di far interpretare questi brani dal figlio Luca Battisti.Più semplicemente altri credono che il postumo non esista e che chi mise in circolazione tali voci facesse riferimento non ad un disco realizzato da Battisti, ma alla possibilità di realizzare una raccolta con i numerosi brani inediti di cui invece esistono prove sicure della loro esistenza.IpotesiI mass media si sono spesso interrogati su chi potessero essere i collaboratori scelti da Battisti per la realizzazione del disco.Il paroliereNoteVoci correlateLucio BattistiLeggende urbane
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http://it.wikipedia.org/wiki/Emy_Coligado
Emy Coligado.Intepreta il ruolo di Piama nella sitcom "Malcolm".BiografiaColigado, di origini filippine, è nata a Geneva, in Ohio ed è cresciuta a Borger, in Texas.Ha frequentato la Texas Christian University, dove ha studiato psicologia. Sebbene non avesse avuto nessuna formazione teatrale significativa, vide una produzione di Broadway del musical Miss Saigon poco prima della sua laurea nel 1993 e, dopo aver guadagnato il suo titolo, viaggiò a New York City per proseguire con la recitazione e la musica.Trovò un ruolo in una produzione regionale di "Miss Saigon" a Galveston, in Texas, dopo si unì a una compagnia teatrale prima di unirsi al cast dello show di Broadway; ha anche recitato in una produzione tedesca del musical situata a Stoccarda.Coligado si trasferì a Los Angeles nel 2000 per proseguire una carriera di recitazione ed è apparsa in ruoli minori in piccoli film e dramma televisivi. Nel 2001 trovò un ruolo ricorrente come Emmy, l'assistente dell'esaminatore medico, nel dramma Crossing Jordan e, nel 2002, le è stata assegnata una parte in un ruolo di supporto regolare (come Piama Tananahaakna, la moglie di Francis) nella sitcom della FOX Malcolm.Nel 2007 è apparsa in una pubblicità di Soyjoy.Collegamenti esterniEmy Coligado
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http://it.wikipedia.org/wiki/Solothurn_S-18/1000
Solothurn S-18/1000.L'arma anticarro S-18/1000 Solothurn da 20 mm, era un fucile anticarro svizzero utilizzato durante la Seconda guerra mondiale. Esso fu una variante del precedente S-18/100 con alcune modifiche per una maggiore celerità di tiro, così come una cartuccia di misura superiore (20 x 138). Tuttavia l'uso di munizioni più potenti generava un rinculo eccessivo e le sue dimensioni ed il suo peso ne resero difficile la mobilità.Le armi da fuoco Solothurn erano di proprietà della ditta tedesca Rheinmetall-Borsig e impiegata dalla popolazione svizzera per la fabbricazione di armi che erano state vietate per l'esercito tedesco per aggirare le limitazioni sulle armi imposto alla fine della Prima guerra mondiale dal Trattato di Versailles.Nel 1940-1941 l'esercito americano ritenne di adottare il S-18/1000 Soletta. L'arma è stata chiamata arma automatica da 20 mm. T3. Nella primavera del 1941 la Solothurn è stata provata contro l'arma automatica.90in. T4. Anche se meno potente, la Solothurn si è rivelata anche meno ingombrante e complicata della.90in. T4 ed è stata ritenuta più adatta per l'uso dell'Esercito. I piani prevedevano un ordine iniziale di 50 pezzi e in seguito la produzione negli Stati Uniti.
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http://it.wikipedia.org/wiki/New_York_Philharmonic
New York Philharmonic.La New York Philharmonic'" (Orchestra filarmonica di New York), fondata nel 1842, è la più antica orchestra attiva negli Stati Uniti. Ha sede a New York, tiene la maggior parte dei suoi concerti presso la "Avery Fisher Hall" (nel "Lincoln Center for the Performing Arts") ed è sempre stata considerata una della migliori orchestre sinfoniche del mondo.Da più di quattro decadi è la più antica tra le altre istituzioni sinfoniche statunitensi in attività ed è una delle più antiche del mondo (in Europa almeno due orchestre sono più antiche); ha dato il suo concerto numero 14.000 nel dicembre del 2004 e ha partecipato all'incisione di quasi duemila album discografici.Storia dell'orchestra.Fondazione e primo concerto, 1842L'orchestra fu fondata nel 1842 dal direttore e violinista statunitense Ureli Corelli Hill (1802-1875) come Philharmonic Society'" - la terza filarmonica sul suolo statunitense a partire dal 1799 - con il dichiarato proposito di contribuire "al progresso della musica strumentale". Il primo concerto della filarmonica, il 7 dicembre 1842, ebbe luogo nella "Apollo Rooms", nella zona bassa di Broadway, davanti ad un pubblico di seicento persone. Il concerto iniziò con la sinfonia n.5 di Ludwig Van Beethoven (la seconda esecuzione di quest'opera a New York), diretta dallo stesso Ureli Corelli Hill. Altri due direttori, il tedesco Herny Christian Timm e il francese Denis Etienne, si alternarono nell'esecuzione del restante lungo (tre ore) e vario programma, che includeva brani di Hummel e Weber, musica da camera e varie selezioni da opere liriche, affidate alla principale cantante del momento, com'era prassi all'epoca. I musicisti operavano come una società a livello di cooperativa, decidendo tramite votazioni a maggioranza questioni come chi ammettere come membro, quale musica suonare e chi tra loro avrebbe diretto. Alla fine della stagione, i proventi dell'attività venivano ripartiti tra i membri. Ureli Corelli Hill fu il primo presidente della società.La "Nona" di Beethoven, per una nuova sede, 1846Dopo solo una dozzina di esecuzioni pubbliche e appena quattro anni di vita, la New York Philharmonic organizzò un concerto con lo scopo di raccogliere fondi per una nuova sala da concerto. Il pezzo forte della serata fu la prima esecuzione statunitense della nona sinfonia di Beethoven, presso il Castle Garden, nell'angolo sud di Manhattan. Più di quattrocento strumentisti e coristi furono messi insieme per questa prima. Le parti corali furono tradotte in inglese (fu la prima del mondo in quella lingua). Sfortunatamente, l'alto costo del biglietto (due dollari) e manifestazione contro la leva militare nei quartieri alti della città tennero lontani molti potenziali spettatori e la costruzione della nuova sala dovette attendere. Sebbene fosse giudicata da alcuni un lavoro disomogeneo, con tutta quella massa corale tenuta a bada e utilizzata solo alla fine, la "nona" divenne presto l'opera più eseguita durante occasioni solenni. Nel 1865, Theodore Eisfeld diresse il concerto di commemorazione del presidente Abramo Lincoln, recentemente assassinato, ma per una serie di circostanze (poi criticate dalla stampa newyorkese) la filarmonica omise l'ultimo movimento (l' "inno alla gioia"), considerato "inappropriato" per l'occasione.In competizione con un'altra orchestra, 1878Leopold Damrosch, già "primo violino" di Franz Liszt a Weimar, diresse la New York Philharmonic durante la stagione 1876-1877, ma non avendo instaurato un buon rapporto col suo pubblico, nel 1878 la lasciò e fondò un'orchestra rivale, la Symphony Society of New York (che nel 1903 assunse il nome di New York Symphony Orchestra). Dopo la sua morte, nel 1885, suo figlio ventitreenne Walter Damrosch ne assunse la direzione, continuando la competizione con la vecchia filarmonica. Fu lui, colui che convinse l'industriale e filantropo Andrew Carnegie che New York aveva bisogno di una sala da concerto di prima livello, e il 5 maggio 1891 Walter Damrosch e il compositore russo Cajkovskij diressero il concerto inaugurale della nuova grande sala della città, che dopo alcuni anni fu rinominata Carnegie Hall, in onore del suo originario promotore e finanziatore.Il raggiungimento dell'eccellenza musicale, 1878-1900Il tedesco di nascita e statunitense di formazione Theodore Thomas, che aveva guadagnato fama e successo diregendo la sua personale orchestra ("The Thomas Orchestra", in competizione con la New York Philharmonic stessa per più di una decade), divenne direttore della New York Philharmonic alla fine del 1877 e la innalzò ad un livello di eccellenza. Nel 1891 Thomas lasciò New York per fondare la Chicago Symphony, portando via con sé tredici musicisti della filarmonica.Un altro celebrato direttore, Anton Seidl, succedette a Thomas sul podio della filarmonica, rimanendo sino al 1898. Seidl, che era stato assistente di Wagner, era un rinomato direttore delle opere di questo compositore; le romantiche interpretazioni di Seidl suscitarono sia ammirazione sia polemiche. Durante la sua gestione, la New York Philharmonic incontrò un periodo di successo e prosperità mai raggiunto sino a quel momento ed eseguì in prima mondiale la sinfonia n. 9 "Dal Nuovo Mondo", scritta dal celeberrimo compositore boemo Antonín Dvořák proprio negli Stati Uniti. L'improvvisa morte di Seidl nel 1898 per intossicazione alimentare all'età di quarantasette anni suscitò grande impressione e costernazione. Ventimila persone si misero in fila per il suo funerale, alla Metropolitan Opera House, sulla 39a strada, e Broadway e le strade furono instasate dalla sempre più crescente massa dei suoi ammiratori.Una nuova gestione societaria e l'arrivo di Mahler, 1909Nel 1909, per assicurare stabilità finanziaria alla filarmonica, un gruppo di facoltosi newyorkesi guidati da due donne, Mary Seney Sheldon e Minnie Untermyer, costituirono il cosiddetto "Guarantors Committee" ("comitato dei garanti") e cambiarono la struttura organizzativa dell'orchestra da cooperativa di musicisti a società amministrata aziendalmente. I "garanti" riuscirono ad assumere Gustav Mahler come direttore principale ed allargarono la stagione dagli iniziali diciotto concerti a cinquantaquattro, inlcusa una tournée nel New England. La New York Philharmonic fu l'unica orchestra sinfonica nella quale Mahler fu direttore musicale senza la responsabilità della lirica, incarico che lo rese quindi libero di esplorare più profondamente il repertorio sinfonico. A New York, poté dirigere molte composizioni per la prima volta nella sua carriera e fece conoscere al pubblico statunitense le sue stesse composizioni. Sotto la direzione di Mahler, controversa figura di compositore e insieme direttore, la stagione sinfonica si ampliò, i salari dei musicisti furono garantiti, le finalità dell'organizzazione si allargarono: nacque insomma una vera orchestra del XX secolo.Un'età di fusioni e di traguardi raggiunti e superati, 1921Nel 1921 la New York Philharmonic si fuse con la "National Symphony" e assunse l'autorevole direttore olandese Willem Mengelberg. Per nove anni, questi dominò la scena, sebbene anche altri grandi direttori (tra essi Bruno Walter, Wilhelm Furtwängler, Igor Stravinskij e Arturo Toscanini) avessero diretto almeno la metà di ogni stagione sinfonica. Durante questo periodo, la filarmonica fu una delle prime orchestre statunitensi a poter vantare cicli di concerti all'aperto, allorché cominciò a dare concerti estivi a basso prezzo nel "Lewisohn Stadium", nella Manhattan alta. Nel 1924, i concerti per giovani e bambini ("Young People's Concerts") divennero un vero e proprio ciclo regolare, sotto la direzione del pianista, direttore e compositore statunitense Ernest Schelling. Questi spettacoli divennero il prototipo dei concerti di questo tipo in giro per la nazione e crebbero, grazie all'alta richiesta, sino a quindici per stagione, verso la fine del decennio.Il 1928 fu caratterizzato dall'ultima e più importante fusione: quella con gli antichi rivali della la New York Symphony Society, nel frattempo diventati New York Symphony Orchestra. Quest'orchestra, nei suoi cinquant'anni di vita, era stata attiva e innovativa. Aveva fatto la sua prima tournée interna nel 1882, aveva introdotto concerti con valenza didattica per i giovani nel 1891, aveva tenuto a battesimo importanti composizioni, per esempio il "Concerto in Fa" di George Gershwin e "Egdon Heath" di Gustav Holst. La fusione di queste due ormai venerabili istituzioni consolidò straordinariamente le risorse economiche e musicali della nuova risultante filarmonica. Durante la prima seduta del comitato che organizzò tale fusione societaria, il presidente dell'assemblea, Clarence Mackay, espresse l'opinione che «con le forze delle due società ora unite [...] la "Philharmonic-Symphony Society" potrà diventare la più importante orchestra in questo paese, se non del mondo intero».Toscanini, "The Maestro", 1930Naturalmente, la fusione ebbe conseguenze per i musicisti di entrambe le orchestre. Winthrop Sargeant, violinista della Symphony Society e più tardi critico musicale per il "The New Yorker", ricordò la fusione come «una sorta di operazione chirurgica, nella quale furono rimossi venti musicisti dalla New York Philharmonic e al loro posto fu innestata una piccola compagnia superstite di venti "legionari" della New York Symphony. Quest'operazione fu eseguita da Arturo Toscanini in persona, mentre cinquantanove strade si torcevano nel panico e nel rimpianto». Toscanini, che aveva diretto l'orchestra come ospite in numerose occasioni, divenne l'unico direttore e nel 1930 condusse la filarmonica in una tournée europea che le conferì immediata fama internazionale. Nello stesso anno ebbe inizio la radiodiffusione nazionale dei suoi concerti, che proseguì senza interruzione per trentotto anni. Leggenda vivente del suo tempo, Toscanini volle dimostrare di essere troppo bravo per essere sostituito, un tipo difficile da stargli dietro.Gli anni durante la guerra, 1940Dopo un fallito tentativo di assumere il direttore tedesco Wilhelm Furtwängler, nel 1936 l'inglese John Barbirolli e il polacco Artur Rodziński furono chiamati a sostituire Toscanini. Nell'anno seguente, Barbirolli fu nominato direttore principale, posto che mantenne sino alla primavera del 1941. Nel 1943, Rodziński, che l'anno prima aveva diretto alla Carnegie Hall il concerto per il centenario della fondazione dell'orchestra, fu nominato direttore musicale. Era inoltre lui che dirigeva l'orchestra nella trasmissione radiofonica della domenica pomeriggio, quando i radioascoltatori di tutta l'America udirono l'annunciatore interrompere il concerto n. 2 di Brahms suonato da Arthur Rubinstein per dare la notizia dell'attacco di Pearl Harbor. Poco dopo che gli Stati Uniti furono entrati in guerra, Aaron Copland scrisse il "Lincoln Portrait", richiesto dal direttore Andre Kostelanetz come tributo ed espressione del "glorioso spirito della nazione".L'era della lusinga televisiva, 1950Leopold Stokowski e Dimitri Mitropoulos furono nominati entrambi direttori principali nel 1949 e Mitropoulos divenne direttore musicale nel 1951. Mitropoulos, noto per la sua strenua difesa dei compositori contemporanei e per le versioni concertistiche di opere poco eseguite, fu un pioniere nelle nuove vie d'espressione, introducendo esecuzioni dal vivo della filarmonica tra un film e l'altro al Roxy Theatre e portando il giornalista Edward R. Murrow e il pubblico dello show televisivo "See it Now" dietro le quinte dell'orchestra.L'era di Bernstein, 1958Nel 1957, Mitropulos e Leonard Bernstein ricoprirono insieme il ruolo di direttore principale sino a che, durante la stagione, Bernstein fu nominato direttore musicale, diventando così il primo direttore statunitense sia di nascita e che di formazione a guidare la filarmonica. Bernstein, che aveva già fatto il suo debutto "da titoli a nove colonne" con la filarmonica nel 1943, fu direttore musicale per undici stagioni, epoca di crescita e cambiamenti significativi. Furono inaugurate due serie televisive della CBS: "the Young People’s Concerts" e "Leonard Bernstein and the New York Philharmonic". Il precedente programma, lanciato nel 1958, aveva già fatto la storia della televisione, ottenendo ogni possibile riconoscimento nel campo della televisione culturale.La musica contemporanea, 1962Bernstein, per tutta la vita accanito sostenitore dei compositori contemporanei, avviò un grande progetto di commissioni di opere a compositori viventi, che sfociò in centonove nuovi pezzi per orchestra. Nel settembre del 1962, la filarmonica commissionò ad Aaron Copland un nuovo lavoro, "Connotations for Orchestra", per il concerto inaugurale di una nuova grande struttura della città di New York, il "Lincoln Center fort the Performing Arts". Lo spostamento presso il Lincoln Center portò ad un incremento dei concerti in primavera e in estate. Tra i numerosi cicli di concerti che ebbero luogo dopo il termine della stagione sinfonica ufficiale, si possono citare i festival francese-Americano e il festival in onore di Stravinskij (negli anni sessanta), i "rug concerts' di Pierre Boulez negli anni settanta e i "Jacob Druckman's Horizon's Festivals" negli anni ottanta.Nel 1971 Pierre Boulez divenne il primo francese ad occupare il posto di direttore musicale della filarmonica. Gli anni di Boulez con l'orchestra furono notevoli per l'espansione del repertorio ed un innovativo approccio ai concerti, come i "prospective encounters" che esploravano nuove opere assieme al compositore stesso, che sul palco ne illustrava i dettagli. Durante la sua gestione, la filarmonica inaugurò nel 1976 la serie televisiva "Live from Lincoln Center"; l'orchestra continua tuttora ad apparire tra i vincitori di Emmy Award.Ambasciatori di musica all'esteroZubin Mehta, uno dei più giovani tra i nuovi direttori di rilievo internazionale, divenne direttore musicale nel 1978. Durante tutta la sua carriera, Mehta ha mostrato un forte interesse per la diffusione della musica contemporanea, e durante la sua direzione della New York Philharmonic furono eseguite per la prima volta cinquantadue nuove composizioni. Nel 1980 l'orchestra fece una tournée europea, esattamente cinquant'anni dopo quella guidata da Toscanini, questa volta con Mehta sul podio.Il 5 luglio 1986, durante le celebrazioni per il centenario della Statua della Libertà, la New York Philharmonic suonò al Central Park di New York davanti ad una folla di circa 800.000 persone, il più grande pubblico di musica classica di tutti i tempi.Kurt Masur, che già aveva diretto la filarmonica abbastanza spesso sin dal suo debutto nel 1981, divenne direttore musicale nel 1991. Oltre ad aver portato l'orchestra a nuove vette di eccellenza musicale, note importanti della sua direzione sono state le serie di concerti gratuiti, i "Memorial Day Concerts" presso la cattedrale di "St. John the Divine", e le tournée annuali all'estero, inclusa la prima sul suolo cinese. La sua gestione si concluse nel 2002 e fu nominato "direttore musicale emerito" della filarmonica.Il terzo secolo, 2000Nel settembre 2002, sessant'anni dopo aver fatto il suo debutto con l'orchestra all'età di dodici anni nel Lewisohn Stadium, Lorin Maazel divenne direttore musicale della New York Philharmonic. Durante la prima settimana del suo mandato, diresse la prima mondiale di "On the Transmigration of Souls" del compositore John Adams, commissionata in memoria delle vittime dell'11 settembre 2001. Come da tradizione, anche egli continuò a stimolare il pubblico della filarmonica con l'esecuzione di musica moderna scritta per l'occasione, pur continuando naturalmente a presentare il repertorio classico. Il 18 dicembre 2004 la New York Philharmonic diede il suo concerto numero 14.000, una pietra miliare mai segnata da nessun'altra orchestra sinfonica del mondo, record entrato nel Guinness dei Primati. L'attuale direttore assistente è Xian Zhang. Maazel ha programmato di lasciare la guida della filarmonica alla fine della stagione 2008-2009.Incisioni discograficheLa sterminata discografia della New York Philharmonic vanta quasi duemila titoli, editi dalle maggiori etichette di musica classica, tra cui Deutsche Grammophon, Decca Records, RCA, Sony Classical, Teldec. Nel 1997 ha fondato una propria casa discografica, la "New York Philharmonic Special Editions" e dallo stesso anno è la sola orchestra statunitense ad essere trasmessa regolarmente via cavo a diffusione nazionale.Lista dei direttori musicaliPremi e riconoscimentiFontiCollegamenti esterniOrchestre sinfoniche statunitensiNew York Philharmonic
1,076,089
http://it.wikipedia.org/wiki/Ninja_Gaiden_%28Xbox%29
Ninja Gaiden (Xbox).Ninja Gaiden'" è un videogioco di azione e avventura in 3D, pubblicato in esclusiva per Xbox nel 2004. Insieme a svariati altri titoli, il gioco fa parte della serie di Ninja Gaiden, che vede come protagonista il ninja Ryu Hayabusa.Approfittando delle enormi potenzialità tecniche di Xbox, il Team Ninja decise di riproporre una delle classiche formule dei giochi d'azione anni novanta in versione completamente rinnovata, arrivando a rilasciare questo titolo, che viene tutt'ora considerato uno dei migliori action-game di tutti i tempi. All'epoca dell'uscita, "Ninja Gaiden" venne acclamato per la sua realizzazione grafica stupefacente, oltre che per una giocabilità ai limiti della perfezione. Il gioco ottenne recensioni entusiastiche in tutti i paesi del mondo ed il suo successo fu tale da indurre il Team Ninja a realizzarne un sequel e ben due remake.AmbientazionePersonaggiIl protagonista della serie è il giovane ninja Ryu Hayabusa, ragazzo di poche parole ma vasta saggezza, dotato di incommensurabile talento per le arti marziali. Durante la sua avventura, Ryu viene occasionalmente affiancato da Ayane, allieva di suo zio Murai, che agisce in qualità di spia, inseguendolo di nascosto e comparendo in limitate circostanze per fornirgli aiuto ed informazioni. Inoltre, il protagonista finisce per imbattersi nella cacciatrice di demoni Rachel, in cerca di sua sorella Alma. Un ulteriore personaggio secondario è Muramasa, un vecchio fabbro che si offre di aiutare Ryu, vendendogli armi ed altri oggetti.I principale avversari di Ryu sono i demoni, persone trasformate in creature mostruose a causa di un maleficio. Uno di loro, Doku, ricopre un ruolo maggiore nella storia, essendo colui che mette in moto l'intera vicenda.TramaLa storia del gioco ruota attorno alla Spada del Drago Nero'", una antica spada forgiata dalle ossa di un drago nero. Secondo le leggende, questa spada incantata sarebbe stata in grado di assorbire il male, trasformando chiunque osasse impugnarla in una incarnazione del male stesso. Per questa ragione, la spada era stata custodita per secoli dai Guerrieri del Drago, i cui discendenti fanno parte del clan ninja Hayabusa, il cui solenne compito è quello di impedire che la spada possa cadere nelle mani sbagliate.Un giorno il giovane ninja "'Ryu Hayabusa'" ricevette in custodia la spada mentre suo padre Joe, il capo del clan, era fuori in missione. Purtroppo però, durante una visita al quartier generale del clan delle Ombre, Ryu venne a sapere da Ayane che il suo villaggio era stato messo a ferro e fuoco da una legione di misteriosi samurai malvagi. Precipitatosi al villaggio, e dopo aver sconfitto numerosi avversari, Ryu finì col trovarsi al cospetto di Doku, un potentissimo demone dalle sembianze di samurai dalla nera armatura. In un breve duello, Doku passò il giovane Ryu a fil di spada, lasciandolo morente sul campo di battaglia e portando via con sè la Spada del Drago Nero.Resuscitato dal potere soprannaturale di un falco, simbolo spirituale del clan Hayabusa, il giovane Ryu decise quindi di imbarcarsi in un viaggio all'inseguimento del demone che aveva osato infangare il suo nome.Modalità di giocoEssendo un gioco improntato soprattutto sul genere avventura dinamica e combattimento non esistono modalità multiplayer, né offline, né online. La modalità di gioco selezionabile dal giocatore è perciò solo "Story Mode" su cui è sviluppata tutta la trama del videogioco. In seguito all'uscita del titolo Microsoft rilasciò, a pagamento, sul circuito Xbox Live, l'Hurricane Pack, che aggiungeva una seconda modalità di gioco, sempre single player, denominata "Mission Mode". Caratteristica peculiare di questa nuova modalità era che il giocatore si trovava ad affrontare (in arene delimitate), un finito numero di ondate di avversari. Se il giocatore riusciva a sopravvivere alla prima arena poteva accedere alla seconda (con un maggiore livello di difficoltà, e così via...) e sbloccare ulteriori contenuti speciali del gioco. Le cosiddette "missioni" (ovvero le arene) sono di diverse tipologie a seconda degli avversari che vi si trovano e dell'ambiente da cui sono ricavate (quasi sempre ambienti visitati durante lo Story Mode).In seguito al grande successo riscosso dal titolo Microsoft rilasciò, nell'ottobre 2005, un'edizione speciale del titolo chiamata Ninja Gaiden Black, la quale, oltre a due nuovi livelli di difficoltà dello Story Mode, incorporava anche i due Hurricane Pack, comprensivi del Mission Mode e dei contenuti speciali sbloccabili con esso.Entrambe le modalità, Story e Mission, hanno il medesimo controllo del personaggio, con visuale in terza persona e gestione automatica della telecamera e, proprio a causa di questo aspetto, quest'ultima ha ricevuto diverse critiche causa la poca intuitività che assume la visuale in certi momenti di gioco aumentando la difficoltà sotto molti aspetti.SviluppoIl "Next-Generation Ninja Gaiden Project" ("Progetto per il Ninja Gaiden della prossima generazione") ha avuto inizio nel 1999 ed era pianificato il suo rilascio per le schede da bar SEGA Naomi. Il gioco fu rinviato diverse volte, prima per il Dreamcast e successivamente per la PlayStation 2. Nel 2001 la Tecmo ha annunciato l'esclusività del lancio del gioco sulla Xbox. Il gioco venne quindi ottimizzato per la console della Microsoft e pubblicato all'inizio del 2004.Successivamente sono stati rilasciati due "Hurricane Packs", degli aggiornamenti disponibili online sul servizio Xbox Live. Il primo rende il gioco ancora più difficile e contiene diversi cambiamenti riguardanti gli oggetti presenti nel gioco, i nemici e i costumi sbloccabili una volta terminato il gioco. Il secondo fa invece parte del "Master Ninja Tournament", un torneo online dove i giocatori affrontano vari livelli di difficoltà crescente in modo da acquisire un punteggio tale da permettergli di scalare la classifica di "migliori giocatori mondiali di Ninja Gaiden".VersioniCollegamenti esterniNinja GaidenNinja Gaiden (2004 video game)
1,917,193
http://it.wikipedia.org/wiki/Shadowing
Shadowing.In informatica e in particolare in programmazione, lo shadowing'" è la regola di visibilità secondo la quale una variabile locale “nasconde”, all’interno di un blocco, una variabile con lo stesso nome definita nel blocco superiore.I programmi possono essere strutturati in blocchi, e i blocchi possono essere tra loro annidati (contenuti uno nell’altro). Ciascun blocco può contenere delle dichiarazioni di variabili, definite tramite i propri identificatori. Se una variabile di un blocco più interno ha lo stesso nome (stesso identificatore) di una variabile in un blocco più esterno, quest’ultima viene tenuta "nascosta" dall’omonima variabile del blocco più interno fino a quando questo non ha terminato la propria esecuzione.Si veda il seguente esempio scritto in pseudocodice:2 var x←11 /* qui la variabile x vale 11 */4 var x←22 /* qui la variabile x vale 22 */5 var x←(x + 1) /* qui la variabile x vale 23 */7 var x←33 /* qui la variabile x vale 33 */9 stampa x /* qui la variabile x vale 23 */11 stampa x /* qui la variabile x vale 11 */Tutte le variabili dei 3 blocchi hanno lo stesso nome (stesso identificatore), ovvero "x".La variabile definita nel blocco più esterno (blocco 1) ha valore 11. Appena viene creato il blocco 1.1, quando al suo interno viene definita una nuova variabile "x" (variabile locale rispetto al blocco 1.1) il valore della variabile x esterna appartenente al blocco 1 viene "offuscato" dal valore 22 della nuova variabile locale, secondo la regola dello shadowing. Ecco, quindi, che x assume il valore 22 in riga 4 e il valore 23 in riga 5. Il valore della variabile x del blocco 1, però, rimane 11, in quanto i cambiamenti vengono effettuati unicamente sulla variabile interna al blocco 1.1.Con la stessa regola dello shadowing, nel blocco 1.1.1 una nuova variabile locale con lo stesso identificatore "x" va ad offuscare le variabili "x" più esterne. In riga 7, il valore 33 è riferito alla variabile locale del blocco 1.1.1.In riga 9, la regola dello shadowing fa in modo che x assuma il valore 23, perché è la "x" interna al blocco 1.1 (il blocco 1.1.1 è stato chiuso alla riga precedente).Per concludere, in riga 11 viene stampato il valore 11, perché riferito alla x più esterna, ovvero quella creata nel blocco 1.BibliografiaVoci correlateTeorie della programmazione
864,180
http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_di_Lannoy
Carlo di Lannoy.Fu viceré del Regno di Napoli dal 16 luglio 1522 al 20 ottobre 1523.Figlio minore di Giovanni de Lannoy, signore di Mongoval e di Philippotte de Lalaing, prese servizio presso l'imperatore Massimiliano distinguendosi per il suo coraggio e le sue doti di condottiero.Nel 1515 fu nominato membro del consiglio di Carlo di Borgogna (il futuro Carlo V) mentre l'anno seguente divenne Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro e nel 1521 governatore di Tournai.Fu il comandante in capo delle armate imperiali dopo la morte di Prospero Colonna, avvenuta nel 1523.Viceré di NapoliNel 1522 divenne viceré di Napoli, per volere di Carlo V che volle insediare nel Regno italiano un fiammingo come lui, dopo l'ultimo viceré spagnolo Raimondo de Cardona.Già il giorno in cui prese possesso della carica, il 16 luglio, stabilì le nuove direttive per il governo del viceregno fissando due udienze settimanali, una con la nobiltà ed una con i rappresentanti del popolo, chiamando anche a raccolta coloro che avevano parteggiato per il sovrano aragonese Ferrante II.L'improvvisa partenza per la "Guerra di Lombardia" (combatterà nella Battaglia di Pavia), nell'ottobre 1523, fece sì che un sostituto fosse nominato in sua vece: Andrea Carafa, conte di Santa Severina, il quale diede al popolo la custodia delle porte della città; alla morte di quest'ultimo il governo del viceregno passò nelle mani del "Consiglio Collaterale" retto da Giovanni Carafa, conte di Policastro.Il tentativo di invasione francese spinse il Lannoy a rientrare a Napoli e il viceré si distinse per respingere gli attaccanti con la sua flotta prima di recarsi a Roma per trattare con Papa Clemente VII.Morì a Gaeta (secondo alcuni autori ad Aversa) nel 1527 e fu sepolto a Napoli nella cappella di famiglia a Monteoliveto.Militari spagnoli|Carlo di LannoyPersonalità legate a Napoli|Carlo di LannoyViceré di Napoli e Sicilia|Carlo di LannoyCharles de Lannoy
2,444,435
http://it.wikipedia.org/wiki/Leopoldina_del_Brasile
Leopoldina del Brasile.Leopoldina di Braganza, principessa del BrasileFamiglia d'origineSuo padre era l'imperatore Pietro II del Brasile (1825-1891) della casa di Braganza, figlio dell'imperatore Pietro I (1798-1834) e dell'imperatrice Maria Leopoldina (1797-1826), nata arciduchessa d'Austria; sua madre era l'imperatrice Maria Teresa Cristina di Borbone-Due Sicilie (1822-1889), a sua volta figlia del re Francesco I delle Due Sicilie (1777-1830) e della reginaMaria Isabella (1789-1848), nata infanta di Spagna.La principessa Leopoldina nella sua infaziaNata nel Palazzo de São Cristóvão, Quinta de Boa Vista, Rio de Janeiro, la principessa Leopoldina e la sorella maggiore Isabella, trascorsero la maggior parte della loro infanzia nella città di Petrópolis. Numerosi insegnanti vennero incaricati di educare le due giovani principesse e fu elaborato un rigoroso e vastissimo programma di studi vigilato costantemente dall'Imperatore, che comprendeva, oltre al portoghese e la sua letteratura, il francese, l'inglese, l'italiano, il tedesco, il latino e il greco, la storia, tutte le meterie scientifiche, come algebra, geometria, chimica, fisica e, ancora, geografia, cosmografia, botanica, zoologia, mineralogia, geologia, economia, retorica, disegno, pittura e musica. Le principesse seguivano le lezioni per sei giorni alla settimana, dalle sette del mattino alle nove e mezzo della sera. Potevano ricevere visite solo nei giorni festivi o in altre occasioni, solo se permesse dall'Imperatore. Alternavano lo studio con alcuni momenti di svago, tra i quali le preferite erano le passeggiate a cavallo.MatrimonioIl 15 dicembre del 1864, Leopoldina sposò il principe Luigi Augusto di Sassonia-Coburgo-Kohary (1842-1922), figlio secondogenito del principe Augusto di Sassonia-Coburgo-Kohary (1818-1881) e della principessa Clementina d'Orléans (1817-1907).Luigi Augusto era nipote del re dei francesi Luigi Filippo d'Orléans e cugino di Gastone d’Orléans, conte d’Eu, marito di sua cognata Isabella.Leopoldina morì a Vienna di febbre tifoide all'età di ventitre anni. Fu sepolta nella città di Coburgo in Germania.AscendenzaNoteBibliografiaCollegamenti esterniAltri progettiCasa di Braganza|LeopoldinaPrincess Leopoldina of Brazil
7,517,852
http://www.gustoblog.it/categoria/nuovi-prodotti
La notizia è di quelle che, personalmente, considero raccapriccianti: Burger King lancia NY Pizza Burger, vale a dire un panino alto 15 centimetri, imbottito con peperoni, mozzarella, quattro fette di carne di manzo e due tipi di salsa. Questo per la parte “burger”. Essendo poi diviso in sei parti allora ecco il nome “Pizza”. Costo: 12,99 dollari (poco più di 10 euro). Calorie stimate: 2.520. Curiosità: il NY Pizza Burger è diviso in sei perché alla base ha l’idea della condivisione. Non è fatto per essere mangiato da una sola persona, ma per essere divorato da più avventori.Degustazione nella cantina, acquisti al piano terra dove due mesi fa ha aperto al pubblico Pur Suedtirol, una rivendita molto curata ma semplice, con centinaia di prodotti tipici a chilometro zero, provenienti da un numero impressionante di contadini delle valli vicine, e spesso marchiati col galletto che assicura una produzione locale del maso. Dal prossimo autunno è prevista anche la vendita online di tutto quello che non è strettamente fresco o di giornata (ci spiegavano che ad esempio si potrà comperare il pane online, perchè diverse qualità tradizionali non seccano se non dopo mesi, essendo nate per passare l’inverno sulla tavola).
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http://www.polisblog.it/post/3167/annozero-la-diretta-di-polisblog-3/3
Ore 21.15 Travaglio apre sul governatore amico di Obama, sottolineando però che negli Usa le intercettazioni sono consentite. Da qui al confronto con l’Italia il passo è breve; tutti hanno parlato di presunzione d’innocenza per Del Turco, e ora? Paragone piuttosto azzeccato tra il suddetto Blagojevic e Totò Cuffaro. Nel complesso un po’ fiacca l’invettiva di Travaglio; sappiamo tutti che il confronto tra la magistratura americana e quella italiana - una delle più politicizzate al mondo - è pressoché inattuabile. Del Pd poi si è parlato pochissimo, quasi niente (solo un accenno nel finale all’Abruzzo). Siamo tutti d’accordo che Cuffaro è impresentabile, ma perché non citare neanche uno dei protagonisti dello scandalo napoletano? Era l’occasione per dimostrare di saper denunciare tutti con equidistanza, e questa occasione Travaglio l’ha immancabilmente persa. Delusione.Ore 21.21 Al ritorno in studio la parola a Di Pietro (febbricitante) che affronta di petto il caso Margiotta. L’Idv è stato l’unico partito a votare a favore dell’autorizzazione a procedere per il deputato Pd, e il suo leader giustamente lo fa notare, sottolineando che non c’era alcuna ragione per votare contro. Difficile dargli torto e fin dall’inizio si ha l’impressione che sarà la sua trasmissione. Ghedini (Pdl) risponde che avrebbe votato anche lui no se fosse stato presente, ma fa notare che il voto negativo blocca solo l’arresto non le indagini, che possono comunque proseguire. Certo, risulta difficile inquadrare il suo intervento in qualcosa di diverso di una difesa d’ufficio della “casta”, e facciamo anche rilevare che il governo ha ritenuto di mandare un esponente del tutto secondario per sostenere le sue posizioni.Ore 21.28 Altro punto a favore di Di Pietro, che afferma giustamente come sia incredibile che lo stesso deputato coinvolto possa votare a favore o contro la propria autorizzazione a procedere. Ghedini accorcia le distanze facendo notare che gli uomini dell’Idv facevano parte di tutte le giunte indagate e che anche se Di Pietro ha annunciato che usciranno, primo la cosa non è ancora avvenuta; secondo, appare difficile pensare che non si fossero accorti di nulla.Ore 21.41 Si parla del caso De Magistris, che viene interpretato da attori. Viene citato Chiaravalloti (ex-presidente della Regione Calabria su cui il magistrato indagava, NdR) e poi si passa all’inchiesta Why Not. La ricostruzione è fin troppo dettagliata, e si perde un po’ il filo della vicenda. Alla fine si fa comunque notare che i filoni Prodi e Mastella sono stati stralciati per motivi (lo si lascia intendere) politici.Ore 21.50 Massimo Giannini (vicedirettore di Repubblica) chiede a Veltroni di azzerare la giunta Iervolino e di interrogarsi sulla situazione morale del Pd, ricordando che domani si riunisce la direzione del partito. Di nuovo la parola a Di Pietro, che centra un’altra volta il segno, rimarcando che nella guerra tra procure c’è un chiaro abuso di potere da parte di magistrati che vistosi ispezionati invece di difendersi optano per una contro-ispezione. Ghedini, uomo di rara antipatia, gli dà contro, ma gli argomenti sono pochini e non gli resta che ripetere il rilievo sulla presenza Idv nelle giunte sotto inchiesta, tra i brusii di disapprovazione del pubblico.Ore 22.04 Al rientro dalla pubblicità parla Travaglio, tornando a botta sul tema base. L’accusa all’ufficio giudiziario di Catanzaro (da parte della Procura di Salerno) è di essersi venduti l’indagine di De Magistris per denaro o altro, oltre che di omissione per non aver mai inviato gli atti richiesti dalla Procura stessa per 7 mesi. Ma il Csm, che era stato informato dei fatti, non poteva fare qualcosa, chiede Santoro?Ore 22.09 Risponde il professore Vittorio Grevi. Non sa se il Csm fosse davvero informato, ma sottolinea che Salerno ha proceduto in maniera anomala. Mah… finalmente interviene Vulpio, il famoso giornalista mandato via dal Corriere per i suoi articoli su Why Not, che ricorda come la contro-ispezione di Catanzaro abbia un precedente nella vecchia querelle Salerno-Matera. Grevi fa segno di no con la penna, ma alla fine non lo smentisce.Ore 22.22 Sempre col sistema degli attori, si ricostruisce l’Inchiesta Poseidon, sempre in mano a De Magistris. Ne esce un affresco davvero inquietante sugli intrecci affaristici che hanno coinvolto personaggi di spicco della politica nazionale, sempre stando alle teorie accusatorie. Ghidini gioca a fare l’avvocato del diavolo, ma ancora una volta è difficile dare torto a Di Pietro quando lamenta che togliendo l’indagine al magistrato incaricato la si è distrutta di fatto.Ore 22.39 Cascini fa un discorso fumoso, e Di Pietro lo attacca a testa bassa accusandolo di guardare alla forma invece che alla sostanza. Il clima si scalda, ma per breve tempo, consentendoci di ammirare la Grambassi. Dopo la testimonianza allucinante di un blogger perseguitato che ci fa capire come viviamo in un paese in cui i potenti fanno il bello e il cattivo tempo, si torna agli ospiti. Siamo sempre in attesa che si parli di Napoli, ma ahimè si continua a traccheggiare.Ore 22.51 C’è poco da fare, chiunque abbia ragione, stasera Ghedini risulta insopportabile mentre Di Pietro fa oggettivamente simpatia. Ne nasce una gazzarra ai limiti del grottesco, basata sul solito problema se abolire o meno le intercettazioni per i reati dalle pene inferiori ai 15 anni. Le voci si accavallano al punto da risultare incomprensibili, ma forse stiamo finalmente entrando nel vivo.Ore 23.13 Al rientro si sente Di Pietro che ride di gusto… che sarà successo? In ogni caso gli attori interpretano il caso Saladino di cui sopra. Certo che i testi delle intercettazioni sono veramente agghiaccianti, e lasciano intendere che Comunione e Liberazione in Calabria controllasse una rete di aiuti reciproci in alto loco in puro stile massonico. Al rientro in studio Cascini sbrocca; che sia di CL anche lui? Travaglio e Cascini ormai sono in rotta totale.Ore 23.23 Arriva finalmente la bomba Prodi-Mastella. La magistratura aveva scoperto che Mastella rigirava i fondi pubblici erogati al Campanile (il suo partito-associazione) allo studio privato del figlio. L’allora Guardasigilli chiese il trasferimento del magistrato che indagava su lui e Prodi, un fatto di gravità inaudita che, come sappiamo, alla lunga finì per causare la caduta del governo Prodi.Ore 23.35 Non c’è alcun dubbio, Vauro è la geniale star della serata. Le sue vignette del giorno sono fan-ta-sti-che. Memorabili quelle sulla bicamerale e su Veltroni che non riconosce il Pci ma neanche il Pd. Una grassa risata che proprio ci voleva dopo una tramissione dall’atmosfera plumbea. Alla fine di Napoli non si è parlato, forse perché la notizia era troppo fresca, ma potete scommetterci che presto faremo il pieno sull’argomento. La questione è troppo grossa per passare sotto silenzio grazie alle pause festive.
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http://www.02blog.it/tag/sicurezza
Era da un anno che si parlava della possibile riduzione o soppresione dei corsi per quartierista. “Già oggi - lamenta il segretario del Csa Roberto Miglio - non sappiamo un giorno cosa faremo il giorno dopo e apprendiamo di questa decisione con molto rammarico”. Questo è solo uno dei motivi che ieri hanno portato i sindacati dei vigili a colloquio con il direttore generale di Palazzo Marino Giuseppe Sala. “Mancano le divise, ci dobbiamo risuolare da soli gli stivali, se una donna ingrassa resta per mesi senza pantaloni” protesta Miglio.Che l’aria sia malsana lo compravano i 73 accessi nei pronto soccorso che hanno come causa disturbi potenzialmente correlabili all’inquinamento; in due anni i casi sono stati 53.514. Spiegano i medici che per il 50% questi problemi riguardano gli under 18; e tra gli under 18 ci sono vagonate di bambini, i soggetti più esposti. Ma c’è anche lo spettro della leucemia come racconta Giuseppe Masera, che da più di trent’anni si occupa di leucemie infantili alla clinica pediatrica del San Gerardo di Monza, in un articolo al Corriere:
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http://it.wikipedia.org/wiki/Scoffie
Scoffie.Scoffie'" (fino al 1945 "Albaro Vescovà", in sloveno Škofije'") è un paese dell'Istria slovena, frazione del comune di Capodistria.La località è situata a sudest della penisola muggesana quasi a ridosso del confine italiano.A livello amministrativo è diviso in due insediamenti ("naselja"): Scoffie di sotto ("Spodnje Škofije") e Scoffie superiore ("Zgornje Škofije").StoriaIl toponimo "Scoffie" è di origine medievale (dallo sloveno "Škof", vescovado).La frazione inferiore, Scoffie di sotto, in passato nota come Villa degli Alberi dopo il 1500 (come risulta negli atti della chiesa e dei notai), è interessata da un notevole flusso di traffico internazionale proveniente dall’Italia; di qui passava la ferrovia “Parenzana”, che salendo la sella di Rabuiese, scendeva l’erto pendio di Fortezza ("Forteca") e attraverso Valmarin arrivava a Villa Decani ("Dekani").Vicino a Valmarin, ove scorre il torrente de Ciozi ("Čocev potok"), vi sono ancora un gruppo di case dette Cortivo del vescovo ("Škofljeva kortina"), mentre ad ovest verso Ancarano si trovano le case di Morettini ("Moretini"), dal nome dell’omonimo conte che qui aveva in passato il suo maniero.Più a monte verso est si trova invece l’insediamento di Scoffie superiore ("Zgornje Škofije"), a sua volta suddiviso in Scoffie di mezzo ("Druga Škofija") e Scoffie di sopra ("Tretja Škofija", letteralmete Scoffie terza); il primo venne anticamente denominato Mondelvèscu (monte del vescovo), mentre il secondo venne semplicemente chiamato Vescovà.Più a est verso Antignano d’Istria ("Tinjan") si trovano le case di Rombi e "Četrta Škofija" (letteralmente Scoffie quarta).Dopo la seconda guerra mondiale, tra il giugno 1945 e il settembre 1947, la frazione venne attraversata e quindi divisa dalla Linea Morgan, che in seguito, in questa parte dell’Istria venne a coincidere fino all’autunno 1954 con la linea di demancazione tra zona A e B del Territorio Libero di Trieste. La parte del territorio di Scoffie rientrante nella Zona A, venne da questa separata e posta sotto amministrazione jugoslava a seguito della modifica confinaria imposta dal Memorandum di Londra del 1954, che tolse al comune di Muggia una striscia di territorio di ca. 10 km² da Scoffie fino al mare. Questo atto provocò l'esodo in Italia di oltre 3500 persone, gran parte dei locali residenti, sia italofoni sia numerosi slovenofoni.Corsi d’acquafiume Risano, torrente Rabuiese ("Škofijski potok"), torrente de Ciozi ("Čocev potok")BibliografiaNoteInsediamenti di CapodistriaSpodnje Škofije
501,475
http://it.wikipedia.org/wiki/Ippolito_d%27Este
Ippolito d'Este.BiografiaCome quartogenito del duca Ercole, venne immediatamente avviato alla carriera ecclesiastica. Sfruttando le parentele e le conoscenze di famiglia, nel 1485, a sei anni di età, fu già affidatario di un'abbazia. Grazie all'intercessione della zia Beatrice d'Aragona, moglie di Mattia Corvino, re d'Ungheria, nel 1487, ad otto anni, fu nominato arcivescovo di Strigonio e quindi primate d'Ungheria.Papa Innocenzo VII non volle confermare la sua consacrazione fino al compimento del diciottesimo anno di età, quindi gli affiancò nell'amministrazione Beltramo Costabile, chierico di Ferrara. Studiò per 7 anni alla corte del re ungherese. Dopo la sua morte (1490), tornò sempre più spesso in Italia. In occasione di uno di questi viaggi, dietro insistenza del Duca di Ferrara, fu creato cardinale diacono, nel concistoro del 20 settembre 1493, da papa Alessandro VI.Nel 1496, incalzato dalla peste, tornò stabilmente in Italia, anche grazie allo scambio di vescovato con Agria (che non prevedeva la residenza obbligatoria) autorizzato dal papa. A questo titolo ecclesiastico ungherese aggiunge a quello civico di "főispán" della contea ungherese di Heves.Il 28 settembre 1497, dopo aver a lungo rimandato, scrisse al papa notificandogli che si stava dirigendo a Roma dove era stato convocato. Arrivò a Roma l'11 dicembre con un seguito di 250 persone. Ricevette la berretta rossa l'8 gennaio 1498.La potenza economica della famiglia è documentata anche dalla imposte pagate nel 1500 dal cardinale, che risultò il quinto per censo della Curia Romana.La sua influenza crebbe nel 1501 in occasione del matrimonio tra il fratello Alfonso I e Lucrezia Borgia. Questo matrimonio gli fruttò la nomina ad arciprete di San Pietro.Il 9 dicembre 1501, il cardinale partì da Ferrara con un seguito di 500 persone per accompagnare Lucrezia nel suo viaggio verso Roma, dove arrivarono il 23 dicembre; il matrimonio fu celebrato in Vaticano il 30 dicembre. Ippolito si trattenne a Roma fino al concistoro del 15 febbraio 1503.L'anno successivo i suoi rapporti con il Papa si deteriorarono a causa della politica filofrancese del padre Ercole I. Morto il Borgia, il suo successore Pio III lo nominò vescovo di Ferrara, ma con l'avvento di Giulio II i rapporti col Pontefice tornarono ad essere tesi. A causa di contrasti politici con il pontefice, nel 1507, Ippolito lasciò la Curia, tuttavia l'anno successivo il papa stesso si dovette congratulare con lui per la gestione della congiura dei Bentivogli. Durante la guerra tra il Papa e Venezia contro la famiglia estense, si comportò in maniera egregia spalleggiando il fratello Alfonso I. Il 22 dicembre 1509, alla guida della famosa artiglieria ferrarese, affondò nel Po la flotta della Repubblica di Venezia nella battaglia di Polesella e bloccò l'avanzata delle armate della Serenissima, che erano giunte a minacciare la stessa Ferrara dopo aver riconquistato il Polesine di Rovigo.Il 27 luglio dell'anno successivo il Papa lo richiamò a Roma, ma sentendosi poco sicuro in Italia, Ippolito si rifugiò in Ungheria.Il 16 maggio 1511 fu uno dei cardinali firmatari della citazione ad apparire per il Papa al Concilio di Pisa (scismatico), ma ad ottobre, su suggerimento del fratello, lasciò le posizioni scismatiche e fu autorizzato dal pontefice a tornare a Ferrara.Nel 1513, a causa dei cattivi rapporti con il Papa, tornò in Ungheria, ma due mesi dopo, senza aver partecipato al conclave, con l'elezione di papa Leone X rientrò a Ferrara. Il 22 aprile 1514 il cardinale ed i suoi parenti furono perdonati da tutte le censure in cui erano incorsi per aver partecipato alle guerre in Italia. Dopo una parentesi di quattro anni, alla morte di Ulászló II, temendo di perdere la sede arcivescovile di Agria, tornò per l'ultima volta in Ungheria.Il 29 gennaio 1518 fu autorizzato dal Papa ad accettare dal fratello, per sé e per i suoi eredi e successori, chiese e proprietà.Nell'agosto 1517 Ippolito intendeva recarsi ad Eger (Ungheria) in compagnia dei fratelli Alessandro e Ludovico Ariosto e del suo segretario Ludovico da Bagno. Ma Ludovico Ariosto si rifiutò adducendo motivi di salute e familiari. Il cardinale minacciò il poeta di privarlo di tutti i benefici e rendite che gli aveva in precedenza concesso. L'Ariosto scrisse per questo evento una satira, indirizzata ai due che si erano recati con Ippolito ad Eger:Ippolito d'Este non fu però l'unico vescovo italiano di Eger. Tra 1475 e 1486 Eger ebbe come vescovo il francescano veronese Gabriele Rangoni (1420-1486), una delle più importanti personalità della corte di Mattia Corvino, nonché noto inquisitore degli ussiti.Nel 1519, lasciò l'arcidiocesi di Milano in favore del nipote Ippolito II d'Este.Morì nella sua città in occasione del suo ultimo rientro in Italia, il 3 settembre 1520, per un'indigestione di gamberoni. Fu sepolto nella cattedrale di Ferrara. Nel 1607, i suoi resti furono spostati ai piedi del sepolcro di Papa Urbano III, insieme a quelli del cardinale Giovanni Salvati, e posti in un'urna di marmo.Lasciò in eredità al fratello un patrimonio stimato in duecentomila ducati.Dalla sua amante Dalida de' Puti ebbe due figli illegittimi: Ludovico d'Este (legittimato nel 1551 dal conte palatino Antonio Campeggi di Bologna) ed Elisabetta d'Este che sposò Gilberto Pio, signore di SassuoloIncarichi ricopertiBibliografiaCardinali nominati da Alessandro VIEstensi|Ippolito 01 d'EstePersonalità legate a FerraraIppolito d'Este
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Canepa
Giovanni Battista Canepa.BiografiaGiovanni Battista Canepa, nacque a Chiavari (GE) in via delle Vecchie Mura da Giovanni Battista Canepa d'Abramo, impiegato comunale e Vincenzina Guerra, commerciante. Finiti gli studi a Genova partì come combattente nella Prima Guerra Mondiale e ferito a Battaglia di Caporetto dove ricevette la croce al valore, venne poi catturato dagli austriaci e portato nel carcere di Braunau am Inn al confine con l'Impero tedesco. Nel primo dopoguerra si iscrisse alla facoltà di legge dell'Università di Genova e giornalista del quotidiano del socialista genovese "Il Lavoro" venne condannato dal Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato fascista al confino a Ponza dove conobbe la futura moglie, Maria Vitiello, figlia di un farmacista che aveva affitato il retrobottega a degli antifascisti. Poi venne lui venne trasferito a Poggioreale e finito il primo periodo di confino si sposarono con rito civile il 30 maggio 1931. Nel giugno 1933 tornano a Genova con la figlia, ma poco venne condannato a scontare al carcere di Marassi fino al 1936. Nel 1936 raggiunse Sandro Pertini a Savona e poi da lì partì per entrare nelle Brigate Internazionali durante la Guerra civile spagnola. Ferito nella battaglia di Guadalajara venne trasferito a Madrid dove una volta guarito, diresse un quotidiano delle Brigate Internazionali. Venne arrestato in Francia nel 1940 dove scontò la pena nel carcere di Modane. Con la caduta del regime nel 1943 rientra in Italia e si unisce nella resistenza nelle file della Divisione Cichero (poi Divisione Pinan Cichero) combattendo nell'Appennino Ligure e aderendo al Partito Comunista Italiano. Nel dopoguerra diventa vicesindaco di Chiavari e divenne cronista sportivo de L'Unità, poi si iscrisse al Partito Democratico della Sinistra nel 1991. Fondò un periodico a Milazzo, dove morì quasi centenario nel 1994. Venne sepolto con la moglie nel cimitero di Chiavari.OnorificenzeCollegamenti esterniFonte"La Repubblica di Torriglia, Giovanni Battista Canepa, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2009"Personalità legate a Genova|Canepa, Giovanni BattistaGiornalisti italiani del XX secolo|Canepa, Giovanni Battista
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http://it.wikipedia.org/wiki/Kurt_Zeitzler
Kurt Zeitzler.Prima guerra mondiale e dopoguerraFiglio di un pastore protestante, entrò nell'esercito imperiale il 23 marzo 1914; combatté durante la prima guerra mondiale durante la quale fu promosso ufficiale per meriti sul campo ed ebbe il comando di un battaglione di fanteria. Fra il 1919 ed il 1937 restò in servizio nella Reichswehr e nel 1937 nello stato maggiore dell'esercito (Oberkommando des Heeres).Nel settembre del 1939 Zeitzler divenne capo di Stato Maggiore del XXII Corpo d'armata della 14a Armata, lavorando nello staff del generale Siegmund List durante la campagna di Polonia. A marzo del 1940 divenne comandante di stato maggiore del "Panzergruppe" A, nello staff del generale von Kleist durante la campagna di Francia. Zeitzler rimase alle dipendenze di von Kleist anche nelle successive campagne di Jugoslavia, Grecia e durante l'invasione dell'Unione Sovietica. Il 18 maggio 1941 ricevette la croce di cavaliere.Durante il suo servizio presso lo stato maggiore del Gruppo d'armate D in Francia nel 1942 partecipò alla resistenza al raid di Dieppe, il 19 agosto 1942.Capo di stato maggioreDopo un breve periodo come capo di stato maggiore del Gruppo d'armate D alle sotto il generale von Rundstedt, Zeitler fu promosso generale di fanteria e simultaneamente capo dell'OKH, lo stato maggiore dell'esercito tedesco, il 24 settembre 1942 al posto di Franz Halder. Hitler in persona era rimasto impressionato dal suo ottimismo, e probabilmente pensava che potesse essere più malleabile del suo predecessore; Zeitzler era anche conosciuto per le sue ottime capacità in fatto di logistica.L'azione di Zeitzler fu alla fine paralizzata dagli ordini di Hitler, come ad esempio a Stalingrado, dove Hitler condannò, impedendone la ritirata, la 6^ armata di Von Paulus alla distruzione, dopo la guerra Zeitzler affermò che lui aveva chiesto ad Hitler di far ritirare l'armata sino al Don e pare che Hitler abbia urlato: «Non lascerò il Volga! Non tornerò indietro dal Volga» Il Fuehrer ordinò alla 6a Armata di restare a Stalingrado: «Stalingrado semplicemente deve essere tenuta. Deve esserlo; è una posizione chiave. Interrompendo i traffici sul Volga noi causiamo un grosso danno ai russi».Zeitzler subiva pressioni dai suoi colleghi affinché desse lui stesso l'ordine di ritirata, ma rifiutò di farlo sottomettendosi all'autorità di Hitler come comandante in capo. Venuto a conoscenza di ciò Goering disse ad Hitler che la situazione degli approvvigionamenti a Stalingrado era «non così grave»; Zeitzler scrisse nel suo diario: «posso solo pensare che i miei rapporti non vengano nemmeno letti o non gli venga dato credito». Zeitzler, in un gesto di solidarietà verso le truppe accerchiate a Stalingrado, ridusse la propria razione alimentare al livello delle loro, perdendo 12 kg in due settimane; Hitler (messo al corrente da Martin Bormann della dieta) ordinò a Zeitzler di interrompere la dieta e di tornare alle normali razioni, malgrado ciò Hitler continuò a non considerare l'idea di una ritirata della 6a Armata, condannandola alla distruzione.DimissioniDopo la distruzione della 6a Armata, i rapporti fra Zeitzler ed Hitler divennero sempre più tesi. Dopo una serie di violente liti con Hitler, Zeitzler lasciò improvvisamente il Berghof il 1º luglio 1944. Aveva avuto un crollo nervoso. Hitler non lo incontrò mai più e a gennaio 1945 lo cacciò dall'esercito, rifiutandogli il diritto di vestire l'uniforme.Alla fine della guerra Zeitzler fu tenuto come prigioniero di guerra dagli inglesi fino al febbraio del 1947. Morì nel 1963 a Hohenaschau nell'Alta Baviera.Gradi durante la seconda guerra mondialeNoteKurt Zeitzler
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http://guide.supereva.it/romanzo_epistolare/interventi/2010/06/concorso-letterario-generazione-made-in-europe
I racconti / le poesie dovranno essere originali, inediti e firmati. I materiali dovranno essere corredati dalle informazioni anagrafiche di ciascun partecipante (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza/domicilio, recapito telefonico e possibilmente e-mail) oltre che dell’autorizzazione – sua se maggiorenne, o di chi esercita la patria potestà - alla partecipazione, alla pubblicazione degli elaborati, nonché liberatoria per il trattamento dei dati personali ai sensi della legge 196/03. Sarà possibile scaricare dal sito www.comunitagiovanile.com un’apposita scheda di partecipazione. Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 20 giugno 2010.
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http://www.ecowebnews.it/7
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http://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Williamson
Henry Williamson.BiografiaNasce a Brockley, un paese a sud - est di Londra e frequenta la Colfe's School. Abitare in un simile paese, all'epoca ancora una zona semi-rurale, gli permette di familiarizzare facilmente con la campagna del Kent e favorisce in lui la nascita di un profondo amore per la natura fin dalla fanciullezza.Nel gennaio 1914 si arruola nella London Rifle Brigade e il 5 agosto entra in servizio. La tregua di Natale del 1914 lo colpisce profondamente; resta disgustato dall'inutilità della guerra e si infuria per l'avidità e il fanatismo che percepisce esserne la causa. Si convince del fatto che la Germania e il Regno Unito non dovranno mai più entrare in guerra l'una contro l'altro. Viene trasferito al Machine Gun Corps e promosso tenente quindi, dal 1917, è assegnato al Bedfordshire and Hertfordshire Regiment.Racconterà della sua esperienza di guerra in "The Wet Flanders Plain" (1929), "The Patriot's Progress" (1930) e in molti dei libri della serie semi-autobiografica in 15 volumi "A Chronicle of Ancient Sunlight" (1951-1969).Dopo la guerra legge il libro di Richard Jefferies "The Story of My Heart" che lo spinge a cominciare a dedicarsi alla scrittura seriamente. Nel 1921 si trasferisce a Georgeham, nel Devon, dove va a vivere in un piccolo cottage. Nel 1925 sposa Ida Loetitia Hibbert, con la quale ha sei figli.Nel 1927 Williamson pubblica il suo libro più famoso, "Tarka la lontra", che vince il Premio Hawthornden e rappresenta inoltre la causa della nascita della lunga amicizia tra lo scrittore e T. E. Lawrence.Nel 1935 Williamson si reca a Norimberga al congresso del partito nazionalsocialista tedesco e ne rimane molto colpito, in particolare dal movimento della Gioventù Hitleriana, che lo impressiona per il modo salutistico di affrontare la vita a paragone della fiacca e malsana gioventù dei bassifondi di Londra. Sviluppa una grande ammirazione nei confronti di Adolf Hitler, che in effetti in lui non verrà mai meno. Di conseguenza decide di iscriversi, nel 1937, all'Unione Britannica dei Fascisti guidata da Oswald Mosley.Nel 1936 acquista una fattoria a Stiffkey, nel Norfolk; "The Story of a Norfolk Farm" (1941) è il racconto dei primi anni di vita in quel luogo.Allo scoppio della seconda guerra mondiale Williamson viene arrestato per un breve periodo a causa delle sue ben note posizioni politiche in ossequio alla normativa Defence Regulation 18B, ma viene rilasciato dopo aver trascorso in guardina solo un fine settimana. Alla fine della guerra lui e la famiglia lasciano la fattoria. Nel 1946 Williamson va a vivere da solo a Ox's Cross, nel North Devon, dove fa costruire una piccola villetta dove si ritira a scrivere. Nel 1947 lui e Loetitia decidono di divorziare.Williamson si innamora di una giovane maestra, Christine Duffield, che sposa nel 1949. Inizia a scrivere la sua grande serie di quindici romanzi nota come "A Chronicle of Ancient Sunlight". Nel 1950, anno in cui nasce Harry Williamson, l'unico figlio frutto di questo nuovo matrimonio, cura la pubblicazione di una raccolta di poesie e racconti di James Farrar, un promettente giovane poeta che era morto a soli 20 anni durante la seconda guerra mondiale. Dal 1951 al 1969 Williamson scrive quasi un romanzo all'anno e nel frattempo collabora con il Sunday Express e The European, una rivista diretta da Diana Mosley. Questa iperattività logorò fortemente il suo matrimonio che finì in un nuovo divorzio nel 1968 dopo qualche anno di separazione.Nel 1974 inizia a lavorare al copione per un adattamento cinematografico di "Tarka la lontra", che viene però giudicato del tutto inadatto poiché risulta lungo circa 400.000 parole. Le riprese iniziano ugualmente, a sua insaputa, e il film, con la voce narrante di Peter Ustinov, uscirà nel 1979. Per i suoi ottant'anni Williamson si aspetta un qualche tipo di onorificenza da parte del governo britannico, che però non arriva.Dopo essere stato sottoposto ad anestesia totale per un intervento chirurgico di relativa importanza, la sua salute declina disastrosamente: il giorno precedente passeggia tranquillamente e taglia la legna, il giorno dopo è un'altra persona e ha dimenticato chi siano i suoi familiari. Gravemente ammalato di demenza senile muore, curiosa coincidenza, proprio nel giorno in cui sul set si gira la scena della morte di "Tarka". Viene sepolto nel cimitero di Georgeham.Nel 1980 è stata fondata la "Henry Williamson Society", che tuttora continua la propria attività.OpereBibliografiaNoteAltri progettiCollegamenti esterniHenry Williamson
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http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1158083.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Intervento del Presidente della Repubblica Bolivariana, Hugo Chávez alla LXI assemblea generale dell’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), presso la sede delle Nazioni Unite, New York mercoledì 20 settembre 2006Presidente della LXI Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Sheika Haya Rashed Al-Khalifa: In nome dell’Assemblea Generale ho l’onore di dare il benvenuto alle Nazioni Unite a Sua Eccellenza il Signor Hugo Chávez Frías, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela e di invitarlo a rivolgersi all’Assemblea.(applausi)Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez:Signora Presidente, Eccellenze, Capi di Stato ed alti rappresentanti dei Governi del mondo, buongiorno a tutte e tutti. In primo luogo, desidero invitare, con molto rispetto, coloro che non hanno potuto leggere questo libro a farlo; Noam Chomsky, uno dei più prestigiosi intellettuali di quest’America e del mondo, uno dei suoi lavori più recenti: “Egemonia o sopravvivenza, i rischi del dominio globale americano”. Eccellente lavoro per comprendere ciò che è accaduto nel mondo nel Ventesimo Secolo, ciò che sta accadendo ora e la più grande minaccia che incombe sul nostro pianeta: la pretesa egemonica dell’imperialismo nordamericano mette a rischio la sopravvivenza stessa della specie umana.Continuiamo a lanciare l’allarme per questo pericolo ed a fare appello al popolo stesso degli Stati Uniti ed a fermare questa minaccia, che è come la spada di Damocle. Pensavo di leggerne qualche capitolo ma, per rispettare i tempi, è meglio che mi limiti a raccomandarvelo. Si legge rapidamente. È molto buono, Signora Presidente. Sicuramente lei lo conosce. È sicuramente pubblicato in inglese, tedesco, russo ed arabo.(applausi)Io credo che i primi cittadini che dovrebbero leggere questo libro siano i cittadini fratelli e sorelle degli Stati Uniti, perché hanno la minaccia in casa loro; il diavolo è in casa loro, dunque. Il diavolo, il diavolo in persona è in casa loro. Ieri, il diavolo, è venuto qui.(applausi)Ieri il diavolo è stato qui, in questo stesso luogo.Si sente ancora puzza di zolfo a questo tavolo, dove mi è toccato parlare! Ieri, signore e signori, da questa stessa tribuna, il signor Presidente degli Stati Uniti, che io chiamo “il diavolo”, è venuto qui parlando come padrone del mondo, come padrone del mondo. Uno psichiatra non sarebbe fuori luogo per analizzare il discorso di ieri del Presidente degli Stati Uniti. Come portavoce dell’imperialismo, è venuto a dare le sue ricette per cercare di mantenere l’attuale schema di dominio, di sfruttamento e di saccheggio dei popoli del mondo. Per un film di Alfred Hitchcock sarebbero buone; io proporrei anche un titolo: “Le ricette del diavolo”.Vale a dire, l’imperialismo nordamericano -e qui Chomsky lo dice con una chiarezza illuminante e profonda- sta compiendo sforzi disperati per consolidare il suo sistema egemonico di dominazione.Noi non possiamo ammettere che questo accada, non possiamo permettere che si instauri la dittatura mondiale, che si consolidi la dittatura mondiale.Il discorso del Presidente-tiranno mondiale, pieno di cinismo, pieno di ipocrisia, è l’ipocrisia imperiale, il tentativo di controllare tutto. Essi vogliono imporci il modello democratico come lo concepiscono loro: la falsa democrazia delle élites. E, inoltre, un modello democratico molto originale: imposto a suon di bombe, di bombardamenti, di invasioni e di cannonate! Accidenti, che democrazia! Bisognerebbe rivedere le tesi di Aristotele, no? E dei primi che, là in Grecia, parlarono della democrazia, per vedere che modello di democrazia è questa, che si impone con i marines, con le invasioni, con le aggressioni e con le bombe.Il Presidente degli Stati Uniti, ieri, in questa sala, ha detto quanto segue: “Ovunque guardiate, sentite estremisti che dicono che si può sfuggire alla miseria e recuperare la dignità attraverso la violenza, il terrore ed il martirio”. Ovunque guardi, lui vede estremisti! Io sono sicuro che vede te, fratello, con questo colore e crede che tu sia un estremista. Con questo colore, Evo Morales -il degno Presidente della Bolivia, che è venuto ieri- è un estremista. Gli imperialisti, vedono estremisti da tutte le parti.No, non è che siamo estremisti; ciò che accade è che il mondo si sta svegliando ed ovunque i popoli insorgono.Io ho l’impressione, signor dittatore imperialista, che lei vivrà il resto della sua vita con un incubo, perché ovunque guardi appariremo noi, coloro che insorgono contro l’imperialismo nordamericano, coloro che reclamano la libertà piena del mondo, l’uguaglianza dei popoli, il rispetto della sovranità delle nazioni.Sì, ci chiamano estremisti, insorgiamo contro l’impero, insorgiamo contro il modello di dominazione.Poi, il signor Presidente, è venuto a parlarvi, dicendo: “Oggi voglio parlare direttamente alle popolazioni del Medio Oriente, il mio paese desidera la pace…”. Questo è vero. Se noi andiamo in giro per le strade del Bronx, se noi andiamo in giro per le strade di New York, di Washington, di San Diego, della California, di qualsiasi città, di San Antonio, di San Francisco e chiediamo alla gente, ai cittadini statunitensi, questo paese vuole la pace. La differenza sta nel fatto che il Governo di questo paese, degli Stati uniti, non vuole la pace, vuole imporci il suo modello di sfruttamento e di saccheggio e la sua egemonia a forza di guerre. Questa è la piccola differenza, vuole la pace e cosa sta avvenendo in Iraq? Cosa è successo in Libano ed in Palestina? E allora cosa è successo, negli ultimi cento anni, in America Latina e nel mondo? Ed ora le minacce contro il Venezuela, nuove minacce contro il Venezuela, nuove minacce contro l’Iran… Ha parlato al popolo del Libano: “Molti di voi hanno visto come le loro case sono rimaste intrappolate nel fuoco incrociato”. Che cinismo! Che capacità di mentire sfacciatamente davanti al mondo! Le bombe su Beirut, lanciate con precisione millimetrica, sono fuoco incrociato? Credo che il Presidente stia pensando ai film western, dove si spara dal cinturone e qualcuno resta preso nel fuoco incrociato. Fuoco imperialista, fuoco fascista, fuoco assassino e fuoco genocida, quello dell’impero e quello di Israele contro il popolo innocente di Palestina e contro il popolo del Libano! Questa è la verità! Ora dicono che soffrono, che stiamo soffrendo perché vediamo le loro case distrutte.Infine, il Presidente degli Stati uniti è venuto a parlare ai popoli, è venuto a dire, inoltre -ho portato, signora Presidente, alcuni documenti, perché questa mattina ho assistito ad alcuni discorsi e ho aggiornato le mie parole- ha parlato al popolo dell’Afghanistan, al popolo del Libano: “Al popolo dell’Iran dico… Al popolo del Libano dico… Al popolo dell’Afghanistan dico…” Ebbene, uno si domanda: così come il Presidente degli Stati Uniti dice “vi dico…” a questi popoli, cosa direbbero a lui, questi popoli, se potessero parlare? Cosa gli direbbero? Ve lo dirò io, poiché conosco la maggior parte dell’anima di questi popoli, i popoli del Sud, i popoli colpiti. Direbbero: “Impero yankee go home!”, questo sarebbe il grido che si innalza ovunque se i popoli del mondo potessero parlare all’unisono all’impero degli Stati Uniti.Per questo, signora Presidente, colleghi, amiche ed amici, noi l’anno scorso siamo venuti in questa stessa sala, come tutti gli ultimi otto anni, ed abbiamo detto una cosa che oggi è pienamente confermata e che io credo che qui, in questa sala, quasi nessuno possa smettere di sostenere: il sistema delle Nazioni Unite, nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, , ammettiamolo con onestà, è collassato, crollato, non è utile! Serve a venire qui a pronunciare discorsi, a vederci una volta l’anno, sì, a questo serve; ed a redigere documenti molto lunghi ed a fare buone riflessioni e ad ascoltare buoni discorsi come quello di Evo, ieri, come quello di Lula e molti altri, come quello che ascoltavamo poco fa, del Presidente dello Sri Lanka e quello del Presidente del Cile. Sì, a questo serve. Ma hanno trasformato quest’assemblea in un organo meramente deliberativo, meramente deliberativo, senza alcun potere di impattare minimamente la realtà terribile che vive il mondo.Per questo, noi torniamo a proporre, il Venezuela torna qui ed oggi, 20 settembre, a proporre di rifondare le Nazioni Unite. Noi l’anno scorso abbiamo avanzato, signora Presidente, quattro modeste proposte, che consideriamo improrogabilmente necessario siano accolte dai capi di Stato, dai capi di Governo, dai nostri ambasciatori, dai nostri rappresentanti e che le discutiamo.Primo, l’allargamento -ieri lo diceva Lula- del Consiglio di Sicurezza, sia per quanto riguarda le sue categorie permanenti, sia quelle non permanenti, concedendo l’accesso a nuovi paesi sviluppati ed a paesi sottosviluppati, al terzo mondo, come nuovi membri permanenti. Questo innanzitutto.In secondo luogo, l’applicazione di metodi efficaci per affrontare e risolvere i conflitti nel mondo, metodi trasparenti di dibattito e decisione.Terzo, ci pare fondamentale la soppressione immediata -e questa è un’esigenza di tutti- dell’antidemocratico meccanismo del veto, il veto sulle decisioni del Consiglio di Sicurezza. Ecco un esempio recente: l’immorale veto del Governo degli Stati Uniti ha liberamente permesso alle forze israeliane di distruggere il Libano, apertamente, davanti a noi tutti, evitando una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.Ed in quarto luogo, è necessario rafforzare -l’abbiamo sempre detto- il ruolo, le attribuzioni del segretario generale delle Nazioni Unite. Ieri, il segretario generale ci ha fatto un discorso, praticamente di commiato, e riconosceva che, in questi dieci anni, il mondo si è complicato e che i gravi problemi del mondo, la fame, la miseria, la violenza, la violazione dei diritti umani, si sono aggravati.Ciò è conseguenza terribile del collasso del sistema delle Nazioni Unite e della pretesa imperialista nordamericana.D’altra parte, signora presidente, il Venezuela ha deciso vari anni fa di ingaggiare questa battaglia all’interno delle Nazioni Unite, riconoscendo le Nazioni Unite quale suo membro, con la sua voce, con le sue modeste riflessioni; siamo una voce indipendente per rappresentare la dignità e la ricerca della pace, la riformulazione del sistema internazionale, per denunciare la persecuzione e le aggressioni dell’egemonismo contro i popoli del pianeta. Così il Venezuela ha presentato il suo nome, questa patria di Bolivar ha presentato il suo nome e si è proposta come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza. Lo sappia: il Governo degli Stati Uniti ha iniziato un’aggressione aperta, un’aggressione immorale nel mondo intero per cercare di impedire che il Venezuela sia eletto liberamente ad occupare un seggio nel Consiglio di Sicurezza; ha paura della verità, l’impero ha paura della verità, delle voci indipendenti, accusandoci di essere estremisti.Gli estremisti sono loro.Io voglio qui ringraziare tutti quei paesi che hanno annunciato il loro appoggio al Venezuela, pur essendo la votazione segreta e non è necessario che nessuno l’annunci. Ma credo che, data l’aggressione aperta dell’impero nordamericano, questo abbia accelerato l’appoggio di molti paesi, il che rafforza molto, moralmente, il Venezuela, il nostro popolo, il nostro Governo. Il Mercosur, per esempio, ha annunciato in blocco il suo appoggio al Venezuela, i nostri fratelli del Mercosur -il Venzuela, ora, è membro a tutti gli effetti del Mercosur, insieme a Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay- e molti altri paesi dell’America Latina, come la Bolivia; tutto il Caricom ha annunciato il suo appoggio al Venezuela; l’intera Lega Araba ha annunciato il suo appoggio al Venezuela.Ringrazio moltissimo il mondo arabo, i nostri fratelli d’Arabia, quest’Arabia profonda, i nostri fratelli del Caribe, dell’Unione Africana: quasi tutta l’Africa ha annunciato il suo appoggio al Venezuela. E paesi come la Russia, come la Cina e molti altri del pianeta.Moltissime grazie a nome del Venezuela, a nome del nostro popolo ed a nome della verità. Perché il Venezuela, occupando un posto nel Consiglio di Sicurezza, porterà la voce non solo del Venezuela, ma anche quella del terzo mondo, quella dei popoli del pianeta, saremo là a difendere la dignità e la verità.Al di là di tutto questo, signora Presidente, credo vi siano ragioni per essere ottimisti, irrinunciabilmente ottimisti, direbbe un poeta, perché al di là delle minacce, delle bombe, delle guerre, delle aggressioni, della guerra preventiva, della distruzione di interi popoli, si può percepire che sta iniziando una nuova era, come canta Silvio Rodríguez: “La era está pariendo un corazón (L’era sta partorendo un cuore, N.d.T.)”. Sorgono correnti alternative, pensieri alternativi, movimenti alternativi, gioventù dal pensiero differente; in un solo decennio, si è già dimostrato che era totalmente falsa la tesi della fine della Storia, totalmente falsa la tesi dell’instaurazione dell’impero americano, della pax americana, l’instaurazione del modello capitalista, neoliberista, che genera miseria e povertà, la tesi è totalmente falsa, è crollata ed ora bisogna definire il futuro del mondo. C’è un’alba sul pianeta e la si vede ovunque, in America Latina, in Asia, in Europa, in Oceania.Voglio evidenziare questa visione ottimista affinché rafforziamo la nostra coscienza e la nostra volontà di battaglia per salvare il mondo e costruire un mondo nuovo, un mondo migliore. Il Venezuela si impegna in questa lotta e, per questo, siamo minacciati.Gli Stati Uniti hanno già pianificato, finanziato e promosso un colpo di Stato in Venezuela e gli Stati Uniti continuano ad appoggiare movimenti golpisti in Venezuela e, contro il Venezuela, continuano ad appoggiare il terrorismo. Già la presidente Michelle Bachelet, qualche giorno fa -scusate, qualche minuto fa-, ricordava l’orribile assassinio dell’ex cancelliere cileno Orlando Letellier; io aggiungerei solo questo: i colpevoli sono liberi ed i colpevoli di quel fatto, nel quale morì anche una cittadina statunitense, sono nordamericani, della CIA, terroristi della CIA. Ma in questa sala bisogna anche ricordare che fra pochi giorni saranno anche trascorsi trent’anni da quell’orrendo episodio di terrorismo che fu l’abbattimento dell’aereo cubano, nel quale morirono settantatre innocenti, un aereo della Cubana de Aviación; e dove si trova il più grande terrorista di questo continente, colui che ha rivendicato l’abbattimento dell’aereo cubano come suo autore intellettuale? È stato detenuto in Venezuela per alcuni anni ed è fuggito con la complicità di funzionari della CIA e del Governo venezuelano di allora. Si trova qui, vive negli Stati Uniti, protetto da questo Governo e la sua colpevolezza è stata provata e confessata.Il Governo degli Stati Uniti usa due pesi e due misure e protegge il terrorismo.Queste riflessioni per dire che il Venezuela è impegnato nella lotta contro il terrorismo, contro la violenza e si unisce a tutti i popoli che lottano per la pace e per un mondo di uguali.Ho parlato dell’aereo cubano, Luis Posada Carriles è il nome del terrorista ed è protetto qui. Come protetti qui sono grandi corrotti fuggiti dal Venezuela; un gruppo di terroristi che, là, ha piazzato bombe contro ambasciate di diversi paesi, che là ha assassinato gente durante il colpo di stato, sequestrato questo umile servitore e stava per fucilarlo, solo che Dio ci ha messo una mano, insieme ad un gruppo di buoni soldati e ad un popolo che è sceso in piazza e, per miracolo, sono qui. Sono qui, protetti dal Governo degli Stati Uniti, i leader di quel colpo di stato e di quelle azioni terroriste. Io accuso il Governo degli Stati Uniti di proteggere il terrorismo e di fare un discorso totalmente cinico.Parliamo di Cuba, veniamo dall’Avana, arriviamo felici dall’Avana. Siamo stati là diversi giorni e là si può vedere la nascita di una nuova era: il vertice del G-15, il Vertice del Movimento dei Non Allineati, con una risoluzione storica:documento finale -non spaventatevi, non lo leggerò tutto-, ma qui c’è un insieme di risoluzioni decise con una discussione aperta e con trasparenza da più di cinquanta capi di Stato. L’Avana è stata la capitale del Sud per una settimana. Abbiamo rilanciato il Movimento dei Non Allineati e se c’è qualcosa che posso chiedere qui, a tutti voi, compagni, fratelli e sorelle, è di mettere molta volontà nel rafforzare il Gruppo dei Non Allineati, importantissimo per la nascita della nuova era, per evitare l’egemonia e l’imperialismo.Inoltre, voi sapete che abbiamo designato Fidel Castro presidente del Gruppo dei Non Allineati per i prossimi tre anni e siamo sicuri che il compagno Presidente Fidel Castro svolgerà l’incarico con molta efficienza.Coloro che desideravano che Fidel morisse, frustrati sono rimasti e frustrati resteranno, perché Fidel veste già di nuovo la sua uniforme verde oliva ed ora non solo è il Presidente di Cuba, ma anche il Presidente dei Non Allineati.Signora Presidente, cari colleghi, presidenti, lì è nato un movimento molto forte: quello del Sud. Noi siamo uomini e donne del Sud, noi siamo portatori, con questi documenti, con queste idee, con queste critiche, con queste riflessioni -ora chiudo la mia cartella ed il libro me lo porto via, non dimenticate che ve lo raccomando molto, con molta umiltà-, cerchiamo di fornire idee per il salvataggio di questo pianeta, per salvarlo dalla minaccia imperialista ed affinché, speriamo presto, in questo secolo, fra non molto, magari potessimo vederlo noi e viverlo meglio insieme ai nostri figli e nipoti: un mondo di pace, retto dai principi fondamentali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ma rilanciata, rilanciata e ridislocata. Credo che dovremmo ubicare le Nazioni Unite in un altro paese, in qualche città del Sud, come abbiamo proposto dal Venezuela. Voi sapete che il mio medico personale è dovuto restare rinchiuso nell’aereo, che il capo della mia sicurezza è dovuto restare rinchiuso nell’aereo: non è stato loro permesso di venire alle Nazioni Unite. Un altro abuso, un’altra prepotenza, signora Presidente, che dal Venezuela chiediamo resti registrata come prepotenza -anche personale-, del diavolo.Si sente puzza di zolfo, ma Dio è con noi. Un forte abbraccio e che Dio ci benedica tutti. Buona giornata.(applausi ed ovazione).Traduzione testo integrale di MarcoFonte: http://www.resistenze.org
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http://it.wikipedia.org/wiki/Il_diavolo_nella_cattedrale
Il diavolo nella cattedrale."'Il diavolo nella cattedrale"' è il primo romanzo di Frank Schätzing, scritto nel 1995.In Italia è stato pubblicato solo nel 2006, dopo il secondo romanzo dell'autore, di maggior successo, "Il quinto giorno" (scritto nel 2004 e pubblicato in Italia nel 2005). Ha vinto l'edizione 2007 del Premio Bancarella.Il romanzo, che si svolge nella cittadina di Colonia nel XIII secolo, tratta la storia di un ragazzo povero e senza dimora di nome Jacop la "Volpe" (Il caratteristico soprannome è dovuto alla sua ricciola capigliatura rossa). Fin dall'inizio dell'opera si può immediatamente notare una forte ironia e sarcarsmo, unita anche a un forte sentimento di compassione per il giovane.Una mattina, quando Jacop era in cerca di qualcosa per poter saziare il suo stomaco, decide di rubare le deliziose mele dell'Arcivescovo che pendono da un albero, i cui rami si affacciano su una viuzza. Salito su di esso, Jacop afferra i frutti, ma incosapevolmente e per sua sfortuna, assiste, nascosto tra i rami e le foglie del melo, quella che sarà l'inizio della sua sventura: davanti all'alberello si ergeva maestosa l'enorme cattedrale, ancora in costruzione, di Colonia. Il progetto mirabolante era del mastro costruttore Gherard, che in quel momento passeggiava da solo tranquillamente sulle impalcature per controllare eventuali problemi. Jacop assiste con orrore al suo omicidio: Gherard viene spinto giù dalla cattedrale da quella che sembrava un'ombra comparsa dal nulla. Il tutto mentre non era presente nessuno, tranne il ragazzo.Jacop, facendo un movimento involontario, spezza il ramo sul quale si trovava e cade nel cantiere della cattadrale, mettendosi in bella mostra. Il suo sguardo cerca l'ombra che pare averlo visto. Il ragazzo ha l'intenzione di fuggire e darsela a gambe, quando il mastro costruttore emette un gemito. Jacop s'avvicina e Gherard morente gli sussurra delle parole che l'altro non comprende. Il giovane alza di nuovo lo sguardo ma l'ombra è scomparsa. Da quel momento in poi il ragazzo non avrà pace: è stata un'ombra a spingere di sotto Gherard, oppure è stato addirittura il Diavolo in persona?Tra omicidi, aiuti insperati, fughe, jacop riuscirà a trovare delle persone che sono disposte ben volentieri a dargli una mano per risolvere e trovare l'assassino del delitto: sono Jaspar, un brillante erudita, Goddert, un tintore, Richmodis, la sua bella figlia e nipote di Jaspar e Rolof, il pingue servitore di Jaspar.Dopo vari colpi di scena, e grazie all'aiuto di Jaspar, Jacop e gli altri verranno a conoscenza di una trama di eventi e piani ben più profonda di quella di un semplice omicidio a un mastro costruttore e col passare dei giorni il tempo diminuirà fino a raggiungere il punto chiave del libro: la cattedrale.EdizioniRomanzi gialli|Diavolo nella cattedraleRomanzi storici|Diavolo nella cattedraleRomanzi tedeschi
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http://www.queerblog.it/tag/musica
“A testa ci voli pi cantari; no a vuci!”. Quando la vita di Giuni Russo, si spense come un lumicino, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004, gli amici che sapevano di quella tragedia annunciata, rimasero orfani, insieme ai tanti fans, a coloro che si erano deliziati della voce splendida ed unica di Giuni, di una interprete irripetibile, che sarebbe rimasta nell’olimpo musicale per sempre con la sua semplicità, quella spiritualità viva che la distingueva, la sicilianità che ne evocava le origini ogni volta che parlava di lei e del mondo.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Herat
Herat.Herāt'" (in persiano:"'هرات) è una città dell'Afghanistan occidentale, nella provincia omonima. È situata nella valle dello Hari Rud, un fiume che scorre dai monti dell'Afghanistan centrale al deserto del Karakum nel Turkmenistan. Con una popolazione di circa 250.000 abitanti, in maggioranza persiani, è la terza città afghana per grandezza.Da alcune fonti gli abitanti di Herāt vengono erroneamente definiti Fārsīwān, i quali sono però sciiti, mentre i primi sono in maggioranza sunniti. Oggi vi è una crescente immigrazione verso Herāt di Hazara, che sono sciiti, attirati dalla crescita economica della città e dall'influenza della vicina Repubblica Islamica dell'Iran.Herāt è una città antica con molti edifici storici, molti dei quali hanno subìto danni durante le guerre degli ultimi decenni. La città è dominata da una cittadella costruita per la prima volta da Alessandro Magno. La città si trova lungo le tradizionali vie commerciali tra India, Cina, Medio Oriente ed Europa. Ancora oggi le strade da Herāt verso l'Iran, il Turkmenistan, Mazār-e Sharīf e Kandahar sono strategicamente importanti.StoriaHerāt prende il suo nome dal principale fiume della regione, lo Hari Rud, e i suoi abitanti figurano tra i popoli tributari della dinastia achemenide. Nel 330 a.C. Alessandro Magno fondò sul luogo dell'insediamento Alessandria d'Aria e vi costruì la cittadella; la provincia divenne quindi parte dell'Impero seleucide, fino alla conquista partica nel 167 a.C.Sotto i Sasanidi la città figurava tra i dodici capoluoghi dell'impero. Intorno al 430 a Herāt era presente una comunità di cristiani con un vescovo nestoriano. Negli ultimi due secoli del dominio sasanide la città assunse un'importanza strategica a causa delle continue guerre tra l'Iran e i popoli nomadi dell'Asia centrale. Fu dopo la conquista araba comunque che Herāt conobbe il suo periodo migliore.Divenuta parte del califfato fino al 809, passò poi sotto il dominio dei Tahiridi, dei Saffaridi e dei Ghaznavidi, fino a divenire parte dell'Impero corasmio (Khwārezmshāh) nel XII secolo. In questo periodo Herāt divenne un importante centro per la produzione di oggetti in metallo, specialmente in bronzo, spesso decorati con preziosi inserti di metalli pregiati.Caduta sotto il dominio dei mongoli, la città fu distrutta due volte, prima da Gengis Khan e poi da Tamerlano. Fu comunque ricostruita da Shahrukh ed assunse grande importanza durante l'impero timuride. Alla fine del XV secolo fu costruito il grandioso insieme degli edifici della Musalla (con diversi minareti) durante il regno della regina Gowharshād, il cui complesso funerario rappresenta uno dei grandi monumenti dell'architettura timuride.Dopo la conquista da parte di Shah Ismail I, nel XVI secolo Herāt tornò a far parte dell'impero persiano sotto la dinastia safavide. Nel 1750 fu presa da Ahmad Shah Durrani e divenne parte dell'impero afghano. Durante il XIX secolo la città fu contesa da afghani e iraniani, aizzati da russi e britannici che svolgevano il loro Grande Gioco, finché Dost Mohammad Khan la pose definitivamente entro i confini afghani. È a questo periodo che risale la distruzione del complesso della Musalla da parte dei britannici, che volevano una linea di tiro pulita per la loro artiglieria nel caso di un'invasione russa (che non avvenne mai).Altri progettiCollegamenti esterniCittà dell'AfghanistanHerat
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http://it.wikipedia.org/wiki/I_quattro_dell%27Ave_Maria
I quattro dell'Ave Maria."'I quattro dell'Ave Maria"' è un film western diretto dal regista Giuseppe Colizzi, pietra miliare del genere spaghetti-western e sequel del film "Dio perdona... io no!" sempre dello stesso Colizzi.Colizzi agguanta nuovamente il successo con questo sequel che ripropone la coppia Bud Spencer e Terence Hill, alla quale si è affiancato un grandissimo attore americano, Eli Wallach, famoso per l'interpretazione di "Tuco" nel film "Il buono, il brutto, il cattivo" di "Sergio Leone" uscito nelle sale due anni prima.TramaLa trama si riallaccia perfettamente con quella del film "Dio perdona... io no!", con Hutch Bessy (Bud Spencer) e Cat Stevens (Terence Hill) che intascano la ricompensa per il ritrovamento dell'oro rubato dal bandito ucciso nel film precedente (Bill Sant'Antonio). La loro ricompensa però viene rubata da Cacopoulos (Eli Wallach), condannato a morte e liberato dal padrone della banca, che, spinto da un sentimento di vendetta verso certi "galantuomini" traditori che dovrà ammazzare, si mette in viaggio alla loro ricerca tra Stati Uniti e Messico, sperperando tutto l'oro di Hutch e Cat.Cat e Hutch saranno costretti a inseguire Cacopoulos per l'oro rubato loro, fino a quando lo catturano mentre lo stesso sta a sua volta vendicandosi di un altro pistolero, Drake. In vista di un possibile colpo, si sospendono tutte le vendette in atto e si uniscono le forze per formare un gruppo di 4 pistoleri (con un equilibrista amico di Cacopoulos) che riuscirà a sbancare la bisca truccata di Drake.Collegamenti esterniSpaghetti westernAce High (1968 film)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Kaiserhymne
Kaiserhymne.Il Kaiserhymne'", altresì detto "'Inno Imperiale'" o "'Serbi Dio l'austriaco regno'", fu composto da Franz Joseph Haydn nel 1797 su incarico dell'Imperatore Francesco II, fu l'inno della Casa d'Asburgo nonché l'inno nazionale austriaco sino alla caduta della monarchia nel 1918 e del Regno Lombardo-Veneto sino all'unità d'Italia. L'inno passò successivamente alla Germania repubblicana nel 1922 (dopo che essa aveva rigettato l'inno nazionale prussiano) che lo mantiene tutt'oggi, mentre l'Austria ha adottato un altro inno scritto da Mozart.TestoIl testo dell'Inno Imperiale venne scritto dal poeta Lorenz Leopold HaschkaTesto ufficiale per l'Impero Austro-Ungarico (in tedesco)Führt er uns mit weiser Hand!Fromm und bieder, wahr und offenLaßt für Recht und Pflicht uns stehn;Laßt, wenn's gilt, mit frohem HoffenMutvoll in den Kampf uns gehndie das Heer so oft sich wandGut und Blut für unsern Kaiser,Und sein Ruhm dem Segen gleich;in der Eintracht liegt die Macht;Heil dem Kaiser, Heil dem Lande,Ihm verwandt durch Stamm und Sinn,Reich an Reiz, der nie veraltet,Was als Glück zu höchst gepriesenStröm auf sie der Himmel aus:Testo ufficiale per il Regno Lombardo-VenetoChe Gli adorna il regio crin;Siamo al dritto ed al dover;Siam fratelli, E un sol pensieroNe congiunga e un solo cor;Versi il Cielo ogni suo don;Voci correlateCollegamenti esterniInni nazionaliAustria-UngheriaKaiserhymne
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http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/dal-cuore-dei-malati-al-corpo-della-politica
Al lettore di “Micromega” che probabilmente ha molto sentito parlare di Luca Coscioni, ma al tempo stesso pochissimo della sua vicenda umana e politica, suggerisco innanzitutto di procurarsi il suo libro “Il Maratoneta”, pubblicato da Stampa Alternativa: racconta, attraverso i suoi interventi, le sue lettere, le sue parole la storia di una persona che confinata nel “caso pietoso”, si trasforma in “caso pericoloso” (pericoloso, ovviamente per il “regime”, per i fautori dello status quo). La storia insomma di una battaglia di libertà: da lui cominciata e che – vedi le vicende di questi giorni sul cosiddetto testamento biologico) siamo chiamati ancora a combattere.Più che mai attuali le parole con cui aprì il primo Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica del febbraio 2006 a Roma; il suo testamento politico posso permettermi di dire, perché due giorni dopo morì: “…E’ proprio la democrazia ad essere messa in discussione quando l’acquisizione del sapere, risorsa inesauribile per la sopravvivenza dell’umanità, come luogo di discussione e di libertà su temi che riguardano direttamente la vita, la morte, la salute, la qualità della vita degli individui, è negata ad essa…Alla violenza di questo cinico proibizionismo sulla ricerca scientifica, sui diritti fondamentali dei cittadini ho risposto con il mio corpo che molti, forse, avrebbero voluto ridurre ad una prigionia senza speranza e rispondo oggi con la mia sete d’aria, perché è il respiro a mancarmi, che è la mia sete di verità, la mia sete di libertà”.La storia, il “caso”, comincia alla fine del 1995: è ottobre Luca si sta allenando per la grande maratona di New York. La corsa e la vela sono da sempre la sua grande passione. Ha il primo “blocco” fisico. Esami, accertamenti, visite mediche per cercare di capire cosa accade, e qualche mese dopo - Luca ha 28 anni – arriva la prima diagnosi; non c’è ancora sicurezza, però per la prima volta ci viene comunicato un nome con cui saremo chiamati a convivere dolorosamente per una decina d’anni: Sla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Una malattia progressiva e irreversibile, perché la scienza ancora non riesce a individuare metodi di guarigione. Ancora esami, accertamenti, consulti, poi, un anno e mezzo dopo, il verdetto sicuro: è proprio SLA.Chi si ammala di questa malattia, nel nostro Paese assume immediatamente un nuovo status di “figlio di un dio minore”: perché di colpo perde tutti quei diritti che sono garantiti a una persona sana. Una privazione tanto maggiore quanto più gravi sono le condizioni in cui il malato si viene a trovare: lo affermo con assoluta certezza, la certezza di chi questa situazione l’ha dovuta vivere in prima persona a fianco di Luca: quando ti ammali di malattie neurodegenerative, ecco che emergono tutti i vuoti latenti sulla salvaguardia dei diritti della persona.Gli studi di Luca e le mie ricerche hanno mostrato che in altri Paesi, non solo europei, il trattamento di fisioterapia è considerato essenziale per i malati incurabili, perché serve, per esempio, per prevenire le tromboflebiti e le piaghe provocate dall’immobilità. Insomma, è necessario per evitare ulteriori complicazioni della malattia. Così Luca si trova costretto a rivendicare il suo inalienabile diritto alla salute e alla dignità, diritti solennemente sanciti dalla Costituzione; ma trova la porta della sanità pubblica sbarrata. Decide di denunciare la Asl di Orvieto, poiché la mancanza di trattamenti specifici non esonera la struttura sanitaria dall’affrontare i diversi sintomi nel corso della malattia, e proprio le cure palliative, tra le quali il trattamento fisioterapico, offrono approcci diversi ai diversi problemi.Luca è un anticipatore, porta alla luce realtà altrimenti escluse dalla politica, destinate al silenzio: sceglie l’area dei radicali, che diventa il suo luogo politico ideale. La sua candidatura raccoglie, è un dato che non ha precedenti e resta unico finora, il consenso e l’appoggio di cinquanta premi Nobel e di oltre cinquecento scienziati e ricercatori di tutto il mondo, e apre la strada a un confronto democratico sui temi della dignità della vita e della morte, della disabilità e della malattia, della libertà di ricerca scientifica.Il 20 maggio del 2002 Luca entra nella sala operatoria del reparto di neurochirurgia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, per sottoporsi a un trapianto di cellule staminali adulte autologhe. “Decidere di fare da cavia non è stata una scelta facile”, confida. “Non sapevo quale fosse la cosa migliore da fare. Lasciare che la malattia progredisse…oppure tentare la carta dell’autotrapianto”. Nel 2003 vive la prima forte invasività di un trattamento sanitario, quando sceglie di nutrirsi artificialmente con la Peg (gastrostomia endoscopica per cutanea). Si sottopone a un intervento chirurgico, i medici gli impiantano un sondino attraverso un foro all’altezza dello stomaco. Attraverso quel sondino, una nutripompa dosa durante la notte, la quantità di calorie di un composto di proteine, grassi, vitamine e via dicendo per mantenere a un determinato valore il suo peso corporeo. Dalla Peg passavano anche i farmaci per gli spasmi muscolari. Dalla sua bocca non passavano più né acqua né cibo perché potevano causargli una polmonite ab ingestis nell’albero tracheobronchiale.Nel 2006, le sue condizioni si aggravano di mese in mese: il respiro si fa sempre più affannoso, Luca sente mancare l’aria, la sua capacità di respirare diminuisce sensibilmente. La quantità di ossigeno e di anidride carbonica nel suo corpo sono costantemente monitorate. Agli esami si accompagnano le discussioni con il medico curante e, soprattutto, con il neurologo e con lo psichiatra: gli specialisti ci spiegano che, per la respirazione, è ormai necessario l’intervento di tracheotomia, che permetta di collegare Luca a un ventilatore artificiale. Per molti mesi, in pienamente cosciente, Luca ha avuto il tempo di decidere se voler respirare attaccato a una macchina, oppure no. Ancora oggi, a distanza di tanto tempo rivivo quotidianamente le telefonate di Marco Pannella, che anche alle due, alle tre della notte: parla con Luca, implorandolo di fare la tracheotomia. Lo ringrazio ancora per questo suo sostegnoAvesse deciso per il sì all’operazione Luca avrebbe avuto il massimo appoggio sia mio che di Marco, anche dopo la tracheotomia. Spesso i malati terminali hanno paura di dover dipendere dall’equipe di assistenza che ruota attorno alla loro vita: noi avevamo garantito a Luca la nostra totale disponibilità. Il suo dubbio dunque non era come vivere attaccato a una macchina; era pienamente consapevole che noi lo avremmo sempre sostenuto e aiutato. Non era questo. Il problema che lui si poneva era se vivere o no attaccato a una macchina.Luca decise liberamente. Non ha messo mai nero su bianco la sua volontà di rifiutare l’intervento: non esiste alcun suo testamento scritto. La ha detto a me, che ero la moglie, alla famiglia, ai medici che lo avevano in cura: in primo luogo al neurologo, al pneumologo, allo psichiatra. Ha discusso a lungo con loro, e la possibilità di non respirare artificialmente diventa volontà sempre più netta. Il neurologo e lo pneumologo mi avevano spiegato come la morte per sclerosi laterale amiotrofica può avvenire durante il sonno. Allora tutte le sere, prima di addormentarmi, registravo la sua volontà con il telefonino: in questo modo, era chiaro a tutti che stavamo rispettando la sua scelta.La mattina del 20 febbraio 2006, mentre un infermiere lo assiste, Luca sviene. Un attimo prima che perda i sensi riesco a dirgli di andare in ospedale. Lui risponde di no, che non vuole andarci, è consapevole che là, probabilmente gli avrebbero praticato la tracheotomia. E’ d’accordo che si chiami il medico, ma non vuole andare in ospedale. Quando arriva il rianimatore, gli comunico la volontà di Luca. Tenta di rianimarlo naturalmente, ma non è possibile. Non posso che rispettare la sua scelta: non posso imporgli quello che avrei voluto io. La sua volontà è prevalsa, com’era giusto, sulla mia e su quella dei medici.Non è stato semplice: mi è costato un’enorme sofferenza. Ma non ho potuto che chinare il capo e, con dolore, rispettare la sua richiesta. Ho poi ho rivissuto quell’esperienza nei giorni del caso di Piergiorgio Welby, quando tanto fango è stato gettato sulla moglie Mina: hanno detto che un malato sceglie di non continuare più a vivere quando attorno non a sé non ha abbastanza amore. A Luca che amava la vela, avevo anche prospettato la possibilità di andare a vivere in qualche posto in riva al mare. Lui però ha scelto diversamente. Credo che tutto ciò non aiutasse più la sua mente: chi vive un disagio simile dentro di sé scivola, a un certo punto, in una dimensione diversa. Solo la persona stessa può conoscere il limite oltre il quale è lecito o meno spingersi.Credo che prima o poi si dovrà raccogliere e conservare tutte le dichiarazioni infamanti sul caso di Eluana Englaro, affinché le future generazioni sappiano ciò che in tanti, politici e gerarchie ecclesiastiche, sono stati capaci di dire e di fare, in nome di una pretesa «difesa alla vita» che è solo condanna crudele e disumana alla sofferenza: come se per capire che cosa sia la vita si debba per forza provare l’esperienza del dolore. Mi è spontaneo sollecitare i politici e gli altri miei colleghi parlamentari a un ragionamento di buon senso: quel che conta è la vita, non il sacrificio di Luca Coscioni; è la vita, non il sacrificio di Welby; è la vita, non il sacrificio di Giovanni Nuvoli o di Eluana Englaro, che è durato diciassette lunghissimi anni. L’etica che mi anima non è sicuramente quella del sacrificio, ma quella della vita: la dignità della vita in ogni stadio della malattia terminale, dalla diagnosi alla morte.Il dibattito parlamentare che si è svolto non è stato purtroppo al livello che avrei voluto: lo affermo sia riguardo alle dichiarazioni anticipate sul testamento biologico discusse al Senato, sia riguardo al dibattito sulle cure palliative avvenuta nella Commissione Sanità di cui faccio parte, alla Camera. Anziché ascoltare fin troppi esperti – dai medici agli operatori del settore – sarebbe stato più utile raccogliere le testimonianze dei malati: il testo della proposta di legge avrebbe probabilmente avuto un altro senso e dato risposte più certe. All’estero le norme sul testamento biologico vengono tecnicamente definite «direttive anticipate di trattamento». Noi continuiamo a chiamarle «dichiarazioni anticipate di trattamento»: tra «dichiarazione» e «direttiva» c’è una sostanziale distinzione di significato. Quanto alle terapie del dolore, il governo e la maggioranza che lo sostiene ci rispondono di non avere denaro, i fondi necessari. Sia in Senato sia alla Camera, avanzano a leggi-manifesto: le richieste dei cittadini restano inevase.Ci sarà, temo, ancora bisogno di altri “casi”, di cosiddetti «eroi», per rendere il dibattito politico autentico e non, come sta avvenendo, strumento per incutere paura nella collettività. La lotta di Luca resta attualissima. La testimonianza, le indicazioni politiche che lui ci ha lasciato, noi la stiamo continuando, con l’associazione che mio marito ha voluto e creato, da vivo, nel 2002. Mi piace pensare a un giorno in cui il Palazzo sarà finalmente vicino ai bisogni di tutti i cittadini, liberi perché davvero informati. In un mondo del genere, finalmente, non ci sarà più bisogno di alcun «eroe».
2,216,219
http://it.wikipedia.org/wiki/Dykh-Tau
Dykh-Tau.Il monte Dykh-Tau'" o "'Dykhtau'" ("'Дыхтау in russo) è una vetta di 5205 metri nella catena del Caucaso.Appartiene politicamente alla repubblica di Cabardino-Balcaria, nella Federazione Russa, a circa 55 chilometri dal confine con la Georgia. Rappresenta la seconda vetta più elevata del Caucaso, dopo il Monte Elbrus, e la più alta montagna della catena che non abbia origine vulcanica.AlpinismoL'avvicinamento alla montagna è normalmente effettuato da nord. Il villaggio di Bezingi, base per la salita alla vetta, è collegato alla città di Nal'čik da linee di autobus, che però non sono effettuate con regolarità. Dal villaggio di Bezingi si raggiunge il campo base, situato a 2180 metri sul livello del mare, dal quale occorrono altri 2 giorni di cammino per giungere alla base vera e propria della montagna.Fu il celebre alpinista inglese Albert Frederick Mummery, assieme alla guida russa Zarfluh, a raggiungere la vetta per primo, nell'estate del 1888. Essi salirono lungo lo spigolo sud-ovest della montagna, tuttavia tale itinerario non è più considerato la via normale per raggiungere la cima. La via normale moderna, infatti, sale lungo la parete nord e richiede circa due giorni.BibliografiaCollegamenti esterniMontagne della Russia|DykhtauCatena del Caucaso|DykhtauDykh-Tau
2,005,804
http://it.wikipedia.org/wiki/Burgessochaeta_setigera
Burgessochaeta setigera.La burgessocheta'" ("Burgessochaeta setigera"') è un anellide estinto appartenente ai policheti. I suoi resti fossili sono stati ritrovati in strati del Cambriano medio (circa 505 milioni di anni fa), nel famoso giacimento di Burgess Shales (Canada).DescrizioneDi piccole dimensioni (era lungo meno di cinque centimetri), questo anellide era dotato di un corpo allungato suddiviso in una serie di segmenti, che nell'animale adulto potevano essere una ventina. Ognuno di questi segmenti era dotato di una coppia di parapodi (appendici con funzioni locomotorie) su ciascun lato. I parapodi erano divisi in una parte superiore (notopodio) e in una inferiore (neuropodio), ciascuna dotata di un ciuffo di setole allungate. Il primo segmento, invece, portava solo una coppia di ciuffi anziché due. Nella parte anteriore dell'animale era presente un paio di tentacoli flessibili e allungati, così come una proboscide estroflettibile.Possibile stile di vitaLa burgessocheta, probabilmente, era un organismo che viveva appena al di sotto del fondale marino, all'interno del sedimento. Questo anellide si spostava attraverso le lunghe gallerie che costituivano la sua tana per mezzo delle setole; per nutrirsi utilizzava i due tentacoli allungati, facendoli sporgere al di fuori della superficie e catturando le piccole prede presenti nella zona. Altri anellidi presenti nel giacimento di Burgess Shales erano "Canadia" e "Peronochaeta".BibliografiaAnellidi estinti
1,210,672
http://it.wikipedia.org/wiki/Earl_Scruggs
Earl Scruggs.BiografiaSuonatore di banjo e chitarra (iniziò a soli cinque anni, arrangiando il tradizionale "Lonesome Ruben") e dotato di un particolare stile - poi definito all'interno del bluegrass "Scruggs Style" - è nato da Georgia Lula Ruppe e George Elam Scruggs in un sobborgo di Flint Hill, presso Shelby, nella Carolina del Nord.È considerato una leggenda vivente della musica bluegrass e country ("the king of the banjo" è uno dei tanti soprannomi che gli sono stati assegnati da "fan" e stampa specializzata) ed è in attività dai primissimi anni 1930, anni nei quali si fa strada tra le band della sua regione, tra le quali i Morris Brothers e i Lost John Miller's Moutnaineers. Ma la consacrazione avviene nel 1946, anno in cui si unì al gruppo musicale di Bill Monroe, i "Blue Grass Boys". Monroe apprezzò di lui il particolare stile adottato, definito "three-finger style" in grado di garantire un determinato ritmo sincopato alla musica eseguita. Questo stile trova le sue origini nella Carolina del Nord ed è opera di banjoisti quali Snuffy Jenkins e Smith Hammeth. Questi musicisti furono le principali influenze del giovane Earl.Nel 1948, Scruggs e il chitarrista Lester Flatt lasciarono il gruppo di Monroe per fondare un proprio gruppo chiamato "Lester Flatt, Earl Scruggs and the Foggy Mountain Boys" (o, più semplicemente, "The Foggy Mountain Boys").Una ventina di anni dopo, nel 1969, il sodalizio artistico si ruppe e quest'ultimo proseguì la sua attività con un nuovo complesso musicale, la "Earl Scruggs Revue", nel cui organico furono assimilati i suoi figli Randy e Gary.Poco prima di sciogliere il gruppo dei "Foggy Mountain Boys", Flatt e Scruggs vinsero un Grammy Award per il brano strumentale composto da Scruggs "Foggy Mountain Breakdown".Nel 1991 lo stesso Scruggs ha avuto il privilegio di inaugurare l'International Bluegrass Music Hall of Honor, mentre il 13 febbraio 2003 il suo nome è stato inserito nella Hollywood Walk of Fame.Nello stesso anno, il nome di Scruggs compariva - assieme a quello di Lester Flatt - al ventiquattresimo posto nel "ranking" CMT, la speciale "chart" delle quaranta più importanti personalità della musica country.Scruggs è stato sposato con Louise Certain, da cui ha avuto numerosi figli e che gli ha fatto da manager fino alla sua morte avvenuta il 2 febbraio 2006.CuriositàDiscografiaNoteBibliografiaVideoCollegamenti esterniEarl Scruggs
7,514,927
http://www.gamesblog.it/post/4871/master-chief-da-madame-tussauds/1
Dal comunicato stampa Microsoft: «La statua è stata realizzata presso gli studios di Madame Tussauds di Londra appositamente per Las Vegas. Master Chief si erge all’impressionante altezza di circa 2 metri e 80, per un peso finale di circa 125 kg. 10 artisti dello studio hanno lavorato alla imponente statua, dedicando circa 892 ore di lavoro al completamento dello stoico soldato. Il monte ore totale comprende 687 ore per scolpire, 168 ore per modellare, e 37 ore per dipingere. I materiali comprendono 1000 sterline di creta».
2,214,953
http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Cibrario
Commissione Cibrario.Passata alla storia come "Cibrario" dal nome di chi la presiedeva, Luigi Cibrario, allora Ministro di Stato e Senatore del Regno nonché noto studioso, questa commissione fu istituita nel 1869 per risolvere alcuni problemi riguardanti gli archivi italiani e per formulare un regolamento delle biblioteche governative.Partendo dall'affermazione che "l'achivio deve rappresentare per quanto è possibile la costituzione dello Stato e gli elementi della vita civile", la commissione fu concorde nel definire il metodo storico come unica metodologia da utilizzare per l'ordinamento archivistico.La commissione stabilì la distinzione degli archivi tra "parte antica" e "parte moderna": la prima per designare quella parte di documentazione che, a seguito del decorso del tempo, può essere data in libera consultazione agli studiosi, la seconda per indicare la documentazione da tenere ancora riservata. Si divise invece sulla scelta del Ministero cui attribuire la competenza in materia di archivi, sia per la parte antica che per la moderna: Ministero dell'Istruzione o Ministero dell'Interno. Da sottolineare il fatto che la stessa commissione indicò un termine brevissimo per il versamento in Archivio di Stato, tra i cinque e i dieci anni, con il risultato che l'Archivio di Stato fungeva anche, per così dire, da archivio di deposito perché quella documentazione "recentissima" non era ancora liberamente consultabile.Posta così la questione, gli aspetti "amministrativi" andavano a prevalere su quelli "storici" e ciò fu confermato dalla scelta del Ministero, quello dell'Interno.NoteArchivistica
2,455,578
http://it.wikipedia.org/wiki/Potter_%28famiglia%29
Potter (famiglia).La famiglia Potter'" è una famiglia creata da J. K. Rowling per la saga di Harry Potter.Quest'ultimo è il personaggi principale di tutti i film della saga e sarà lui che distruggerà, una volta per tutte, Lord Voldemort.James Potter"'James Potter'" nasce il 27 marzo 1960. Frequenterà la scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts nella casa dei Grifondoro. Lì conoscerà i suoi tre migliori amici: Sirius Black, Remus J.Lupin e Peter Minus. È un abile Cercatore, ma anche un prepotente e non rispetta mai le regole. Cambia il suo comportamento solo l'ultimo anno a Hogwarts, dove salva la vita a Severus Piton da uno scherzo fatto da Black. Si sposerà con Lily Evans e Sirius Black sarà il loro testimone e diventerà padrino di Harry.Lily Evans"'Lily Evans'" nasce il 30 gennaio 1960 da una famiglia Babbana. Anche lei come James è nella Casa dei Grifondoro. È innamorata di James fin dal primo anno, ma anche Piton è innamorato di lei. Lei e Severus erano i migliori a Pozioni (la materia di cui diventerà professore Piton negli anni in cui va a scuola Harry).La notte del 31 ottobre 1981 si sacrifica per salvare Harry e muore insieme a suo marito. Voldemort lascia un po' dei suoi poteri in Harry attraverso la cicatrice che gli ha provocato l'incantesimo.Harry Potter"'Harry Potter è il loro unico figlio. È il personaggio principale di tutti i film della saga.Inizierà a frequentare Hogwarts il 1 settembre 1991. Sull'Espresso per Hogwarts conosce Ron Weasley e Hermione Granger, che diventeranno i suoi migliori amici e lo accompagneranno in tutte le sue avventure.Combatte molte volte con Voldemort: il primo anno, in cui il nemico è dietro la testa del professor Raptor (professore di Difesa contro le Arti Oscure); il secondo anno, nella Camera dei segreti (dove salva la vita a Ginny Weasley); il quarto anno, dopo la terza prova del Torneo Tremaghi; il quinto anno nell'Ufficio Misteri a Londra (in realtà però lo affronta Albus Silente); infine il settimo anno, quando Voldemort finalmente muore.Nell'epilogo del settimo libro Harry si sposa con Ginny Weasley e ha tre figli: Albus Severus (in onore di Piton e di Silente), James Sirius (in onore di suo padre e del suo padrino) e Luna Lily (per la sua amica Luna Lovegood e per sua madre).
444,965
http://it.wikipedia.org/wiki/Beaufort_West
Beaufort West.Beaufort West'" è una città del Sudafrica nella Provincia del Capo Occidentale. È la più antica e più grande città della zona del Grande Karoo, e fa parte della Municipalità locale di Beaufort West, che conta 37.000 abitanti (dato del 2001).CollocazioneLa città sorge fra i fiumi Gamka e Kuils, a nord delle montagne Nuweveld e nei pressi delle Swartberg. È il cuore di un distretto agricolo in cui predomina l'allevamento di pecore, ed è una tappa importante lungo la strada nazionale N1, che collega Città del Capo con Johannesburg. La città sorge nei pressi del Karoo National Park.StoriaL'area di Beaufort West conserva le tracce di antichi insediamenti boscimani; i loro graffiti sono ancora visibili in molte zone rurali all'interno del territorio cittadino, e nella vicina Nelspoort, e sono stati ritrovati anche i cosiddetti gong di roccia (o "pianoforti dei boscimani"), curiosi strumenti musicali a percussione in pietra.L'area di Beaufort West fu raggiunta a metà del XVIII secolo dai primi voortrekker, che crearono fattorie e piccoli insediamenti ai piedi dei monti Nuweveld. La zona era particolarmente gradita ai cacciatori, che vi trovavano grandi mandrie di selvaggina.Nel 1818, il governatore della Colonia del Capo, Charles Henry Somerset, decise di fondare la cittadina di Beaufort, partendo da un nucleo costituito da una grande fattoria chiamata Hooyvlakte. Il nome "Beaufort" fu scelto in onore di Henry Somerset, Duca di Beaufort, padre di Charles.Nel 1827, fu proprio nei pressi di Beaufort che David Baird trovò i primi fossili del Karoo. L'importanza scientifica di questi fossili (descritti da diversi studiosi come una delle "meraviglie del mondo") attirò a Beaufort numerosi ricercatori. Nel 1869, la cittadina prese il proprio nome attuale.La municipalità di Beaufort West venne proclamata nel 1837, ed è la più antica dell'intero Sudafrica.ArchitetturaLa lunga storia della città si riflette nella varietà degli stili architettonici degli edifici: si sono esempi di architettura vittoriana, giorgiana, edoardiana, "Cape Dutch", neogotica, neoclassica e contemporanea. Numerosi edifici storici sono monumenti nazionali: tra gli altri, il vecchio municipio, la chiesa missionaria, la chiesa calvinista neogotica, e diversi edifici privati, come la Barnard House, la Matoppo House e la Clyde House.Cittadini celebriChristiaan Barnard, pioniere della chirurgia vascolare, nacque e visse a Beaufort West.Collegamenti esterniCittà del SudafricaBeaufort West
7,108,221
http://guide.supereva.it/psicoterapia_ericksoniana/interventi/2005/10/230415.shtml
Innanzitutto ha la responsabilità di far fruttare alcuni importanti doni che ha ricevuto: utilizzare la mente come uno strumento per pensare l’impensabile; percorrere rotte mai affrontate in precedenza. Ma soprattutto riscoprire il desiderio di volere. L’uomo manager contemporaneo ha bisogno di aprirsi ad un nuovo umanesimo nel quale trovino ospitalità nuove e convincenti visioni che lo aiutino, ancor prima di raggiungere obiettivi, a desiderare “il raggiungere”. Perchè come ammonisce Paul Arden nel suo recente best seller: Non conta volere, ma volere contare.Il talento aiuta ad andare lontano, ma mai quanto l’ambizione e la volontà. La maggior parte dei manager vuole scoprire il segreto del successo e della affermazione. Ma non vi è alcun segreto particolare: si procede per prove e per errori. Solo chi cade può rialzarsi! E alla fine arriva dove vuole arrivare. Ma ancor più del pensare(in modo motivato) è indispensabile il fare (in modo proattivo). La più piccola azione è meglio della più grande intenzione.Pubblicato il 25 ottobre 2005 in: Psiche News
7,520,262
http://www.happyblog.it/post/3891/barzelletta-del-giorno-quando-scappa-scappa/1
- Il gabinetto, certo. Dunque, faccia attenzione. Esca dalla sala e giri nel corridoio a destra; lo percorra fino in fondo e prenda la porta a sinistra, salga i quattro scalini che ci sono e poi entri nella prima porta a sinistra, faccia il corridoio a destra e quindi prenda la terza porta a sinistra. Li’ c’e’ il gabinetto.L’uomo, oramai sull’orlo di un plateale cedimento intestinale, ringrazia frettolosamente, si precipita fuori dalla sala e comincia a percorrere la strada indicatagli dalla maschera. Tuttavia dopo due o tre porte e qualche corridoio l’uomo si rende conto di essersi perso nei meandri del teatro. Nessuno in vista, autonomia di circa un minuto. L’uomo, disperato, oramai piegato in due, gorgogliando in maniera pietosa, cerca un angolino appartato dove espletare i suoi bisogni, quando vede di fronte a se’ una porta. Si avvicina e la apre. Entra in una stanza quasi completamente buia. L’ideale per dare sfogo al proprio intestino. Si guarda attorno in cerca di un contenitore dove depositare il tutto ed ecco che vede un vaso di fiori. Lo prende con movimenti concitati, sfila i fiori, si tira giu’ i calzoni, ci si siede sopra e con immenso sollievo, fra rumori roboanti da’ pieno sfogo ai propri bisogni, riempiendo quasi completamente il vaso.
2,049,465
http://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%A5kon_Opdal
Håkon Opdal.CarrieraClubDopo essere stato la riserva di Ivar Rønningen per un paio di stagioni, è diventato titolare quando Rønningen è stato ceduto, a metà del 2004, lasciando ad Opdal il posto in squadra. Da quel momento, soltanto gli infortuni hanno tenuto lontano Opdal dalla formazione tipo della squadra.Opdal è diventato un idolo già da una delle sue prime uscite in squadra. In una partita di Coppa di Norvegia, contro il Glimt, al termine della partita il punteggio era sul tre a tre. Si è quindi andati ai calci di rigore, con Opdal che ne ha parato uno e, soprattutto, ne ha realizzato un altro, garantendo il passaggio del turno alla sua squadra. Il Brann, in quella stagione, ha vinto la coppa.NazionaleOpdal fa parte stabilmente della Nazionale norvegese: è stato convocato per la prima volta a maggio 2006, ma il debutto è arrivato soltanto il 15 novembre dello stesso anno, nella partita contro la.PalmarèsGiocatoreClubCompetizioni nazionaliIndividualeHåkon Opdal
7,018,506
http://guide.supereva.it/creativita/interventi/2005/09/226019.shtml
Una giovane donna vestita di bianco appare come in un sogno, cantando una canzone dolcissima che ricorda luoghi lontani: così inizia un viaggio dentro un mondo grottesco ed evocativo, dove la realtà si nutre di una continua ricerca di desideri, materiali o eterei che siano. In questo mondo surreale a volte si può cogliere qualcosa in più della realtà, perché le menzogne e le gerarchie sono ingigantite come sotto un invisibile microscopio. Tutti i personaggi si muovono cercando un desiderio da realizzare, ognuno con le proprie capacità. Che cosa accade, quando il desiderio incontra la società? Nasce la paura, l’insicurezza di fronte alle proprie scelte, la voglia di tornare a casa o semplicemente rinunciare.…E se fosse che morirò domani prende forma da una ricerca sul tempo ed il viaggio in relazione alla produzione e al consumo. Nato nel sud Italia, lo spettacolo porta con sè le domande, le aspettative e le storie dei sud, dalle province alle periferie, come il precariato, l’emigrazione e i ricatti quotidiani subiti dai lavoratori. I temi sviluppati sono il frutto di un’analisi di testi di Bukowski, Cortàzar, Voltarelli, Calvino, Fernàndez de Juan, Neruda: un processo di lavoro drammaturgico originale a cui hanno partecipato gli stessi attori.Pubblicato il 23 settembre 2005 in: Spettacoli Teatrali
7,119,491
http://italy.indymedia.org/news/2004/09/615142.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Napoli, la Iervolino non ci sta: "De Laurentiis non può dare ultimatum" Ven 03 Set, 4:23 PM Il sindaco di Napoli non ci sta. L'ultimatum lanciato dal produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis sulla vicenda Napoli non é piaciuto a Rosa Russo Iervolino. "De Laurentiis può dare gli ultimatum che vuole - ha detto il primo cittadino partenopeo - ma siamo in uno Stato di diritto". Il sindaco ha invitato anche alla calma i tifosi sottolineando soprattutto che bisogna avere fiducia nella magistratura: "Non bisogna immaginare che i tribunali aiutino qualcuno, la magistratura é libera e non accetta ultimatum".
7,300,215
http://www.autoblog.it/post/16147/internet-auto-award-2008-di-autoscout24-i-risultati/2
Per quanto riguarda in particolare le preferenze inviate dal nostro paese, gli italiani hanno premiato più di tutti i marchi Mercedes e Audi, rispettivamente con tre e due vittorie di categoria . La prima si è aggiudicata la “medio-superiori” con la CLS, la “monovolume” con la Classe B e la “scoperte” con la SL. Audi invece ha avuto successo nella classe “coupé e sportive” con la R8 e con la A4 tra le “medie”.
1,009,837
http://it.wikipedia.org/wiki/Callistene
Callistene.Callistene'" (Καλλισθένης; Olinto, 370 a.C.-327 a.C.) era nipote di quel Prosseno di Atarneo che era stato il tutore di Aristotele dopo la morte dei suoi genitori e ne aveva sposato la sorella Arimneste. Nel 336 a.C. seguì Alessandro Magno nella sua spedizione contro l'Impero persiano, come storico e segretario del sovrano macedone, posizione raggiunta grazie anche all'influenza di Aristotele stesso.Rifiutatosi di prostrarsi davanti al sovrano (come prevedeva l'usanza persiana della proskynesis adottata dal re macedone), nel 327 a.C. divenne l'ispiratore morale dell'opposizione macedone alla politica cosmopolita di Alessandro. Intanto veniva sventata la "Congiura dei paggi", che mirava a eliminare Alessandro. Accusato da alcuni dei congiurati, Callistene venne messo in prigione dove morì per gli stenti e i supplizi come descrisse in una sua opera, l'amico e filosofo Teofrasto successore di Aristotele alla scuola peripatetica.OpereSono molteplici le opere attribuite a Callistene di Olinto, ma non tutte sono riconosciute come riferibili allo stesso personaggio.NoteVoci correlateStorici greci antichiCallisthenes
2,766,165
http://it.wikipedia.org/wiki/Boris_Andreevic_Uspenskij
Boris Andreevic Uspenskij.Boris Uspenskij si è laureato all'Università di Mosca nel 1960. Ha tenuto conferenze a Mosca fino al 1982, quando ha iniziato a frequentare università prestigiose come la Harvard University, la Cornell University, l'Università di Vienna e l'Università di Graz come docente invitato ("visitor professor"). Il suo lavoro è riconosciuto a livello internazionale, ed è membro di numerose accademie e scuole europee.Uspenskij ha lavorato con Juri Lotman e ne ha condiviso l'approccio e alcune idee.Tra le sue opere principali ricordiamo "Linguistic Situation in Kievan Rus and Its Importance for the Study of the Russian Literary Language" (trad. it.: "La situazione linguistica della Rus' di Kiev: il suo significato per la storia della lingua letteraria russa", a cura di Nicoletta Marcialis, Roma, Università di Roma Tor Vergata, 1990), "Philological Studies in the Sphere of Slavonic Antiquities", and "The Principles of Structural Topology". Sono piuttosto noti i suoi studi sulle icone russe, approfonditi in "The Semiotics of the Russian Icon".Collegamenti esterniBoris Uspensky
2,699,617
http://it.wikipedia.org/wiki/Ryan_Tedder
Ryan Tedder.Ha scritto e prodotto per vari artisti ed è un ricercato autore, inoltre è il frontman del gruppo pop rock OneRepublic.BiografiaNato a Tulsa, Oklahoma, Tedder è cresciuto in una numerosa famiglia di missionari e pastori. Ha iniziato ad imparare a suonare il pianoforte all'età di tre anni con il metodo Suzuki, metodo che permette di suonare uno strumento ad "orecchio" piuttosto che con la lettura delle note. Il suo interesse per la musica fu spinto dal padre musicista e dalla madre insegnante. Ha iniziato a cantare come cantante autodidatta attorno ai sette anni, verso i dodici anni invece inizia a formare la sua voce imitando i suoi artisti preferiti, Sting, Stevie Wonder, Peter Gabriel e i Beatles.Trascorre la sua adolescenza tra la chiesa, la scuola e piccoli gruppi musicali, ancora adolescente si trasferisce in Colorado, più precisamente a Colorado Springs, dove alla Colorado Springs Christian School incontra l'amico e collega dei OneRepublic Zach Filkins, assieme fanno parte anche della squadra di calcio della scuola. Successivamente studia Oral Roberts University in Oklahoma, dove nel 2001 si laurea in pubbliche relazioni e pubblicità.Gli iniziTedder per anni ha lavorato come cameriere e come commesso in un negozio, prima di assicurarsi uno stage presso la DreamWorks SKG di Nashville, dove ha avuto modo di presentare alcuni demo. Durante lo stage ha scritto demo per diversi cantanti ed etichette, guadagnando dai 300 a 400 dollari a brano. All'età di ventun'anni, Tedder ha partecipato ad un concorso per cantanti/cantautori dove è stato scelto dall'ex cantante degli 'N Sync, Lance Bass, come uno dei cinque finalisti, permettendogli di partecipare ad un speciale di un'ora su MTV, dove Tedder ha avuto modo di presentare di fronte a milioni di telespettatori il suo materiale.Il premio per il vincitore consisteva in un contratto discografico con l'ormai defunta società di Bass, la Free Lance Entertainment. Ricevendo il maggior numero di voti, sia dei giudici che del pubblico, Tedder vinse il concorso e si aggiudica il contratto discografico, contratto che però non portò mai alla pubblicazione di un album.L'apparizione televisiva di Tedder cattura l'attenzione del produttore hip-hop Timbaland, che lo prese sotto la sua ala come suo protegè.Per un po' di tempo, ha lavorato sotto lo pseudonimo 'Alias', facendosi un nome come produttore ed autore di canzoni per vari artisti, ricevendo una candidatura ai Grammy per il suo contributo su "A Lively Mind" di Paul Oakenfold.AutoreNel giugno del 2007, Tedder ha firmato un contratto a livello mondiale con la casa discografica Kobalt Music Publishing. L'accordo con la Kobalt incluse le nuove composizioni di Tedder e tutti i brani non eseguiti dai OneRepublic.Dopo alcuni anni sotto la tutela di Timbaland, con la sua approvazione, Tedder ha spostato la sua attenzione nel diventare un affermato artista. Tedder è l'autore della hit "Apologize", eseguita con il suo gruppo OneRepublic, diventata uno dei maggiori successi del 2008. Il brano ha scalato le classifiche di mezzo mondo ed è diventato per molte settimane il brano più trasmesso dalle radio, solo "Bleeding Love" di Leona Lewis (brano tra l'altro scritto dallo stesso Tedder assieme a Jesse McCartney), è riuscito a battere il record stabilito precedentemente da "Apologize". "Bleeding Love" è stato il singolo più venduto nel Regno Unito, stabilendosi per oltre sette settimane alla posizione #1.Tedder ha scritto e prodotto i singoli numerosi artisti; come Leona Lewis, Alexandra Burke, Backstreet Boys, AJ McLean, Chris Cornell, Ashley Tisdale, Ludacris, Lupe Fiasco, Hilary Duff, Timbaland, Christina Milian, Bubba Sparxxx, Jennifer Hudson, Menudo, Ashanti, Natasha Bedingfield, Michael Bolton, Whitney Houston, Westlife, Rihanna, Mario, è molti altri artisti della scena nazionale ed internazionale. Ha lavorato con Kelly Clarkson per il suo album "All I Ever Wanted", scrivendo le canzoni "If I Can't Have You", "Impossible", "Save You" e "Already Gone", ha inoltre scritto per Beyoncé firmando il singolo "Halo", inserito nell'album "I Am... Sasha Fierce".Tedder ha scritto gran parte del materiale inserito nel secondo album di Leona Lewis "Echo", tra cui il primo singolo "Happy". Tedder ha è co-autore e produttore del singolo di Jordin Sparks "Battlefield", inserito nel suo secondo ed omonimo album, inoltre Tedder ha collaborato, con un brano, a "For Your Entertainment", album di debutto di Adam Lambert, secondo classifica dell'ottava edizione di "American Idol".OneRepublicTedder canta come voce solista, suona la chitarra e pianoforte per il gruppo pop rock OneRepublic. La band è composta da cinque membri (Tedder, Filkins, Eddie Fisher, Drew Brown e Brent Kutzle) ed è stata costituita a Colorado Springs nel 2002 da Tedder e dal suo compagno di liceo Zach Filkins. Con sede a Los Angeles, i OneRepublic hanno iniziato il loro cammino artistico grazie all'apporto del sito web MySpace. Dal giugno 2004 hanno accumulato più di trenta milioni di ascolti per la loro musica attraverso il sito, diventando in pochi anni una delle band più conosciute del social network.La canzone dei OneRepublic "Apologize", scritta da Ryan Tedder, è stata inizialmente pubblicata nella versione originale e inclusa nell'album di debutto "Dreaming Out Loud", successivamente la canzone è stata remixata da Timbaland ed inclusa nell'album del 2007 "Shock Value ". Il singolo è stato un successo mondiale, guadagnando tre dischi di platino e cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo.Tedder suona uno svariato numero di strumenti. Durante le esibizioni dei OneRepublic, egli canta e suona la chitarra, il basso, il glockenspiel e il pianoforte per il solo canto. In rare occasioni, egli suona la batteria a fianco del percussionista principale della band, Eddie Fisher. Per scrivere e comporre canzoni Tedder si avvale del pianoforte.DiscografiaOneRepublicNoteAltri porgettiCollegamenti esterniPianisti statunitensiRyan Tedder
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http://it.wikipedia.org/wiki/%C3%87anakkale
Çanakkale.Çanakkale'" (pron: ʧɑˈnɑkːɑle) è una città ed un porto turco, nella provincia di Çanakkale, situata sullo Stretto dei Dardanelli. Può essere definita come una città a cavallo di due continenti: l'Europa e l'Asia. La provincia di cui è capoluogo, infatti, ha territorio sia europeo che asiatico.Çanakkale è una delle città in cui si pensa possa essersi trovata l'antica città di Troia. Proprio per questo, il film Troy, diretto dal tedesco Wolfgang Petersen, ha delle scene ambientate nel suo porto, dove viene tuttora esposto il cavallo in legno utilizzato nella pellicola.NomeIn epoca greca la citta si chiamava "Dardanus" dal nome del dio Dardano, considerato il capostipite della dinastia troiana. L'Impero bizantino aveva in origine assegnato il nome "Dardanellia", da cui deriva appunto il nome dello stretto su cui Çanakkale si affaccia, alla città. Questo fu modificato durante il periodo dell'Impero ottomano: Çanakkale era una fortezza chiamata "Kale-i Sultaniye" o "Sultaniye kalesi" (Fortezza del Sultano). Più avanti, quando diventò conosciuta per le sue meraviglie artistiche nel campo della ceramica, Çanakkale venne denominata "Çanak kalesi" (Fortezza delle Pentole) o, più semplicemente, "Çanakkale".StoriaÇanakkale ha ospitato con il passare degli anni molte civiltà; già 6000 anni fa, la città è stata abitata dai residenti della Penisola di Biga nell'età calcolitica. Tuttavia, gli abitanti del luogo sono ancora sconosciuti. Dopo scavi e ricerche, sono state trovate le sistemazioni più vicine, realizzate a Kumpete. È stato supposto che Kumkale sia stata realizzata nel 4000 a.C. e Troia sia stata costruita tra il 3500 e il 3000 a.C.. Çanakkale era comunque il più importante centro culturale del suo tempo durante il 3000-2000 a.C.Più tardi gli Eoli scelsero su quella terra importante molte colonie di commercio, nell'VIII secolo a.C., nella regione chiamata Eolide. La regione è andata poi sotto il controllo dei Lidi, nel VII secolo a.C., e successivamente fu conquistata dai Persiani, nel IV secolo a.C. L'Eolide è andata sotto il controllo dei Macedoni, guidati da Alessandro Magno, che aveva già sconfitto i Persiani sul fiume Granico, nella Battaglia del Granico, sulla strada per l'Asia. La regione è passata sotto il controllo del Regno di Pergamo nel II secolo a.C.La parte occidentale della penisola Biga dove era situata Troia, si chiamava Troade. Alessandria Troade, un'importante sistemazione della regione, era un porto di commercio libero ed un ricco centro commerciale durante l'epoca romana. Nel II secolo, la regione è stata attaccata dai Goti della Tracia. I Dardanelli hanno costituito un'importanza strategica. La penisola di Gallipoli è stata attaccata nel V secolo e nella metà del VI secolo. Durante i due secoli successivi, per attaccare Costantinopoli, gli Arabi hanno navigato per i Dardanelli diverse volte, salendo infine a Sestos. Agli inizi del XIV secolo, i Cathons diventano i dominatori della parte di Gallipoli, mentre i Karesioğullari controllano la parte dell'Anatolia. Durante la prima metà del secolo Demirhan Bey da Aydinoğullari tentò di dominare la regione. Gli Ottomani, nel 1367, prendono il controllo di Gallipoli.La crisi di Chanak del 1922 si è basata su una forza britannica e francese collocata a Çanakkale dopo la sconfitta dell'Impero Ottomano. La nuova Repubblica Turca ha richiesto il loro prelievo, ma Lloyd George ha voluto combattere i Turchi, a causa del loro leader a Chanak, Kemal Ataturk, aveva sfidato un trattato firmato e legale per mezzo di armamento e di aggressività militare. Infine, i gruppi britannici e turchi sono finiti ad un vicolo cieco: invece di impegnarsi in un'altra guerra ai talloni della Prima Guerra Mondiale, è stata trattata la pace.Città gemellateBibliografiaVoci correlateCollegamenti esternicittà della TurchiaÇanakkale
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http://it.wikipedia.org/wiki/Fimbles
Fimbles.I Fimbles'" sono i protagonisti di un programma televisivo della BBC, a loro intitolato, adatto per i bambini in età prescolare.I Fimbles, ovvero Fimbo, Florrie e Baby Pom, sono tre simpatici puppazzoni che rappresentano dei cucciolotti a righe dai colori sgargianti. Vivono in una valle magica, la Valle dei Fimbles, in compagnia di un gruppo di amici: Bessie, un simpatico uccellino, Ribble, il figlio di Bessie, Roly Mo, una talpa che vive in un cunicolo pieno di libri, e la rana Rockit. I Fimbles sono molto curiosi, e scoprono in ogni episodio qualcosa di nuovo: gesti molto semplici come fare un collage, soffiare le bolle di sapone, conoscere nuovi oggetti, parole, colori, emozioni.I "Fimbles" nascono nel 2002 grazie al lavoro della Novel Entertainment e sono basati sul design originale di Sarah Hayes. Sono stati prodotti 200 episodi della serie, la maggior parte dei quali scritti dalla produttrice del programma Lucinda Whiteley.Ogni episodio ha una struttura ben definita: i Fimbles sono alle prese con nuove situazioni, e per aiutarli la talpa Roly Mo, grazie alla sua vasta biblioteca, racconta loro una storia esplicativa. All'interno della puntata, sono presenti filmati di bambini reali che giocano, e alla fine della puntata, Bessie fa un riassunto di ciò che è accaduto ai Fimbles quel giorno.In Italia la trasmissione va in onda sul canale JimJam, 603 della piattaforma Sky.Televisione dei ragazziFimbles
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ubaldo_Baldassini
Ubaldo Baldassini.BiografiaIl capostipite dei Baldassini nacque nel 1002 ed era il bisnonno di Ubaldo; il nonno si chiamava Pace e la nonna Prudenza. Ubaldo aveva una sorella, Sperandia.Non è nota con esattezza la data di nascita di Ubaldo, che si presume essere intorno al 1085, in quanto il suo biografo Teobaldo afferma che nel 1105 era "adolescens", ossia di età compresa tra i 15 e i 25 anni.Alla morte del padre Rovaldo il giovane Ubaldo fu affidato allo zio, Ubaldo, che lo avviò alla vita religiosa. I suoi biografi descrivono la sua disponibilità all'amicizia "societate delectabilis", la sua benevolenza "paciens super omnes". Non sono noti miracoli da lui compiuti durante la fanciullezza e la gioventù.Studiò coi canonici di San Secondo e poi a San Mariano, ove non si trovò bene, a causa della corruzione del clero (concubinaggio) e tornò a vivere a San Secondo.Era mite ma determinato e riuscì a non farsi nominare vescovo di Perugia, ma non poté tirarsi indietro quando il papa Onorio II lo nominò vescovo di Gubbio.Come vescovo, a differenza di altri suoi pari medievali, evitava le pompe cerimoniose e i ricchi ornamenti, era parco in tutte le cose e non facilitò i suoi parenti affidando loro cariche e vantaggi. Perdonò tutti i torti che subì, fresco di nomina, dagli eugubini non abituati ad un ecclesiastico un po' "sui generis". Aiutò la cittadinanza durante l'assedio a Gubbio portato da 11 città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) e trattò personalmente con Federico Barbarossa per evitare che la città fosse incendiata.Ubaldo venne colpito da una malattia strana e repellente: il corpo si ricoprì di pustole dolorose che emettevano in continuazione un liquido sieroso, biancastro e maleodorante. In quello stato celebrò la sua ultima messa, continuò fino alla fine i suoi doveri di vescovo, nella Pasqua del 1160. Domenica 15 maggio chiese l'Estrema Unzione e morì all'alba del 16 maggio 1160.Dal grande afflusso di fedeli, soltanto al quarto giorno dopo la sua morte furono celebrati i funerali e si moltiplicarono i pellegrinaggi che tutt'oggi continuano con devozione.AgiografiaDon Filippo Maria Certani o Cerretani, Canonico Regolare Lateranense, narrò le vicende di sant'Ubaldo in un'opera intitolata "Idea del buon vivere, Azioni più considerabili di S. Ubaldo, Canonico Regolare Lateranense, e Vescovo di Gubbio" (Milano, nella stamperia Archiepiscopale 1666, in 4°). L'opera di Certani è divenuta materia di studio nell'ambito dei corsi di agiografia ed è stata trattata dalla saggistica specializzata.Il cultoSant'Ubaldo è particolarmente venerato e festeggiato (curiosamente con una manifestazione che prevede il rogo finale di tre pini, come tre sono i "ceri" che corrono in suo onore a Gubbio) anche nella città francese di Thann, in Alsazia, nel cui duomo gotico è custodita una reliquia del santo.Sono diversi i presunti miracoli che altrettante leggende devozionali attribuiscono ad Ubaldo Baldassini:Chiese, monasteri e statue in onore del santoNoteCollegamenti esterniBiografie di santi|Ubaldo di GubbioSanti italiani|Ubaldo di GubbioUbald
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Southwark
Cattedrale di Southwark.La Cattedrale e Chiesa Collegiata del Santo Salvatore e di Santa Maria Overie'" "(The Cathedral and Collegiate Church of St Saviour and St Mary Overie)", nota come Southwark Cathedral'" è la chiesa madre della diocesi anglicana di Southwark. È ubicata a Southwark, Londra, ed è una delle più belle chiese gotiche della città.Cenni storiciNel 1106 il sito dove sorge l'attuale cattedrale era occupato da un convento degli Agostiniani; in questo anno venne edificata anche la chiesa normanna dedicata a "St Mary Overie (over the river)", sopra una chiesa più antica.Nel 1212 la chiesa normanna, il monastero e l'annesso ospedale vennero danneggiati da un incendio. Per volontà di Peter des Roches, vescovo di Winchester, si procedette ai lavori di restauro. La chiesa, completata nel 1273, fu uno dei primi edifici in stile gotico di Londra. Ulteriori lavori vennero eseguiti tra il XIV e il XV secolo e nel XIX secolo.Nel 1905 viene creata la diocesi di Southwark e l'antica chiesa di St Mary ne diventa cattedrale, assumendo l'attuale titolo.Descrizione"Southwark Cathedral" ha pianta a croce latina, con tre navate, transetto e coro dotato di deambulatorio. Le navate sono divise da pilastri compositi e da arcate ogivali; le volte sono a crociera. Il perimetro di navata, transetto e coro è percorso nella parte superiore dal triforio.Ciascuna parte dell'edificio è testimonianza di una delle diverse fasi del lungo iter costruttivo della Cattedrale. La navata centrale venne completata alla fine del XIX secolo in stile neogotico; nella navata nord si conserva il "Norman door", un arco risalente alla chiesa di epoca normanna. Poco più avanti si trova "Gower tomb" ovvero il mausoleo ligneo del poeta John Gower, morto nel 1408, qui raffigurato supino, con le mani giunte e il capo poggiato sui tre tomi che rappresentano le sue tre opere principali: "Confessio Amantis", "Speculum Meditantis" e "Vox Clamantis". La navata sud ospita un monumento in memoria di Shakespeare, eretto nel 1912.Il transetto nord ospita l' "Austin monument", monumento alla famiglia Austin, opera del XVII secolo dello scultore Nicholas Stone, e un monumento al fisico Lionel Lockyer. Dal transetto nord si accede all' "Harvard Chapel", cappella in memoria di John Harvard, principale finanziatore della "Harvard University", nato a Southwark nel 1607 e battezzato nella cattedrale.Il braccio sud del transetto venne restaurato per volere del cardinale Henry Beaufort nel 1420, come testimonia il suo stemma, che campeggia sul lato sinistro. All'incrocio dei bracci si eleva l'imponente torre, le cui fondamenta risalgono all'epoca normanna.Il coro "(The Choir)" è un esempio di "Early english" (la prima fase del gotico inglese). L'altare maggiore, che separa il coro dal retro - coro, venne eretto nel 1520, ma non tutte le sue parti sono originali dell'epoca. Il pulpito, il seggio vescovile e gli stalli risalgono invece al XIX e XX secolo.Nel deambulatorio nord e sud si trovano diversi monumenti funebri, tra cui la tomba di uno sconosciuto cavaliere, risalente alla fine del XIII secolo, con la sua effige scolpita nel legno, e le tombe di Lancelot Andrewes (morto nel 1626) e di Talbot, entrambi vescovi di Winchester. Nel retro - coro si aprono quattro cappelle: "St Andrew’s Chapel" (cappella di Sant'Andrea), "St Christopher's Chapel" (cappella di San Cristoforo), "Lady Chapel" (cappella dedicata a Maria) e "St Francis and St Elizabeth of Hungar Chapel" (cappella di San Francesco e Santa Elisabetta d'Ungheria).Voci correlateAltri progettiCattedrali di Londra|SouthwarkCattedrali anglicane del Regno Unito|SouthwarkChiese dedicate a Gesù Salvatore|SouthwarkCattedrali dedicate a Maria|SouthwarkSouthwark Cathedral
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http://www.tvblog.it/post/8796/platinette-preferiva-i-vecchi-amici-voi/16
pubblicato: domenica 06 aprile 2008 da Lord LucasIl ruolo di Platinette come opinionista di Amici è diventato a detta di molti deludente. Sembrano passati secoli dai tempi in cui attendevamo con ansia i suoi imprevedibili commenti, in grado di accendere la miccia della polemica o di dare a Cesare quel che è di Cesare in modo del tutto imparziale. Quest’anno il coinvolgimento di parte con la Fascino, che l’ha portata in teatro nella versione Mauro Coruzzi, inizia a farsi sentire. Platinette è stata blandita dal sistema, diventando una fan sfegatata più che un’opinionista vigile.I suoi interventi, ormai, si perdono nel marasma del politicamente corretto, senza più lasciare il segno come un tempo. E, soprattutto, iniziano a sortire pesanti critiche, per il suo evidente schieramento (assieme ad altri componenti della produzione) con la squadra bianca. Al pubblico non va giù che Platinette critichi costantemente Marco, ragion per cui la diretta interessata replica sul suo blog chiarendo ogni equivoco sul suo ruolo nella trasmissione: gli Amici di quest’anno non l’hanno conquistata.Oltre a non essere stata tramortita dal talento di Marco Carta, di cui non ama né il timbro né la supponenza, Platinette ammette che Roberta Bonanno non le suscita le stesse emozioni di Karima Ammar o di Giulia Franceschini dell’anno scorso e che ballerini come Ivan e Rossella resteranno insostituibili nel suo cuore di carampana. Insomma, la sua è una sentenza ben precisa sul futuro artistico di questi ragazzi, maturata sulla scorta della tournée con i partecipanti delle passate edizioni:Voi la pensate come Platinette o dissentite dalla sua opinione?Articoli similiMiss Italia - Milly Carlucci si ispira ad Amici e X Factor. Chorus? "Né Corrida né talent show" del 30 ago 2010Emma:"Meglio partecipare ai talent show che buttare via la propria vita" del 30 ago 2010Amici 10: Steve La Chance fuori perché... vendeva Amici? del 28 ago 2010X Factor 4 - Conto alla rovescia, e i giudici con l'X Factor del 27 ago 2010Pupo, in Tv (forse) in autunno con un nuovo quiz. E sui talent show dice che... del 25 ago 2010CategorieGallerie CorrelateCommenti dei lettori(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)07 apr 2008 - 11:07 - #751@cristina07 apr 2008 - 11:09 - #752Guardo Amici fin dalla prima edizione e con il tempo mi sono “disamorata” alla trasmissione. L’idea di partenza l’ho sempre trovata originale e incoraggiante per quanti desiderano fare gli artisti, ma purtroppo il marchio di fabbrica della Fascino è ormai solo la polemica gratuita, la violenza verbale (vd. Uomini e Donne; Stella; Buona Domenica). Tutto questo ha fatto passare in secondo piano lo spirito originario del programma: promuovere talenti veri in contrapposizione a reality che promuovono il nulla. Il risultato è che i ragazzi di Amici, negli anni, hanno cominciato subito a credersi chissà chi e hanno imparato che paga più una sana litigata che una bella esibizione. Rimpiango l’umiltà dei ragazzi delle prime 3 edizioni. E’ per questo che apprrezzo di più format americani come “XFactor” o “So you think you can dance” dove ciò che conta è la sola esibizione. In attesa di un’inversione di marcia della squadra della De Filippi (a cui piace attizzare la polemica, diciamocelo), mi e vi chiedo: guardando X Factor non vi siete detti “ma tutti questi fior fiori di talenti dov’erano nascosti finora e durante le ultime 7 edizioni di provini di Amici?!”07 apr 2008 - 11:29 - #75307 apr 2008 - 11:43 - #75407 apr 2008 - 11:45 - #75507 apr 2008 - 11:52 - #75607 apr 2008 - 12:02 - #75707 apr 2008 - 12:03 - #75807 apr 2008 - 12:08 - #75907 apr 2008 - 12:11 - #76007 apr 2008 - 12:11 - #76107 apr 2008 - 12:14 - #76207 apr 2008 - 12:16 - #76307 apr 2008 - 12:18 - #76407 apr 2008 - 12:18 - #76507 apr 2008 - 12:20 - #76607 apr 2008 - 12:20 - #76707 apr 2008 - 12:20 - #76807 apr 2008 - 12:21 - #76907 apr 2008 - 12:29 - #77007 apr 2008 - 12:32 - #77107 apr 2008 - 12:32 - #77207 apr 2008 - 12:42 - #77307 apr 2008 - 12:45 - #77407 apr 2008 - 12:46 - #77507 apr 2008 - 12:49 - #77607 apr 2008 - 12:54 - #77707 apr 2008 - 12:59 - #77807 apr 2008 - 13:01 - #779vi diro se arriva in finale appena esce spengo!!!07 apr 2008 - 13:03 - #78007 apr 2008 - 13:04 - #78107 apr 2008 - 13:04 - #78207 apr 2008 - 13:05 - #78307 apr 2008 - 13:09 - #78407 apr 2008 - 13:12 - #78507 apr 2008 - 13:13 - #78607 apr 2008 - 13:17 - #78707 apr 2008 - 13:23 - #788Pagina 16 di 45 - Totale commenti: 2241« Precedenti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 Successivi »Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si No
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ipratropio
Ipratropio.L' "'Ipratropio"' è un farmaco anticolinergico.UsiÈ somministrato, per inalazione, per il trattamento della bronchite cronica.Associato al salbutamolo è usato per il trattamento, oltre che della bronchite cronica, dell'asma.Associato al fenoterolo è usato per il trattamento dell'asma.FarmacologiaAgisce bloccando i recettori muscarinici dei polmoni, inibendo la broncocostrizione e la secrezione di muco. È un antagonista muscarinico non selettivo e, non diffondendosi nel sangue, non può avere effetti collaterali a livello sistemico. L'ipratropio è un derivato dell'atropina, ma essendo una amina quaternaria non valica la barriera emato-encefalica. Ciò comporta l'assenza di effetti collaterali sul sistema nervoso centrale quali la sindrome anticolinergica. È considerato un broncodilatatore ad effetto rapido.Effetti collateraliSe inalato, gli effetti collaterali, simili a quelli degli altri anticolinergici, sono minimi. Tuttavia, sono riportati secchezza della fauci e sedazione.Nomi commercialiNegli Stati Uniti d'America l'ipratropio bromuro è conosciuto coi nomi commerciali Atrovent e Apovent. In associazione al salbutamolo, è venduto in Italia col nome di Breva, negli USA coi nomi Combivent e Duoneb. In associazione al fenoterolo è venduto negli USA sotto i nomi di Duovent e Berodual N.NoteAnticolinergiciIpratropium
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http://www.laleva.org/it/2007/06/intervista_al_dottor_russel_blaylock_su_aspartame_e_glutammato.html
B: Sì. Quello studio italiano (realizzato dal centro di ricerca Istituto B.Ramazzini di Bologna, ndr) è stato fatto davvero bene. Era uno studio di un intero periodo di vita, cosa molto importante con questo tipo di tossine. I ricercatori hanno alimentato le cavie con aspartame per tutta la loro vita, e le hanno fatte morire naturalmente.Hanno rilevato un significativo aumento statistico di linfomi e leucemia, tra i vari tipi di linfomi istologici, cosa interessante perché H.J.Roberts aveva scritto un articolo che sosteneva che esisteva un significativo aumento del principale linfoma che colpisce il cervello. Se dai uno sguardo alla letteratura neuro-chirurgica, c’è un aumento incredibile di un certo raro tipo di tumore che colpisce più organi. Tutto questo dimostra che abbiamo a che fare con una potente sostanza cancerogena. Agisce anche come co-cancerogeno o cancerogeno primario. Molto probabilmente, è un effetto della formaldeide.Questo significa che se tu bevi una sola Diet Coke o una qualsiasi cosa dolcificata col Nutra Sweet oggi, accumuli giorno dopo giorno una sostanza dannosa. Stai eventualmente mettendo su questa base per la formazione del cancro e una volta che lo scopri, l’acido aspartico fa sì che il cancro si sviluppi molto più rapidamente. Hai un doppio effetto: causa il cancro e lo fa sviluppare più velocemente.B: Donald Rumsfeld è uno di quelli che ha fatto molta pressione, quando era tra i dirigenti della G.D. Searle, una divisione della NutraSweet. L’ha fatto approvare con un procedimenti regolari, ma una volta approvato, il governo non voleva ammettere di aver sbagliato. E continua a insabbiare, come per il fluoro e il latte.Questa è la pressione alla quale è sottoposta la gente. Se anche tu avessi un bravo giornalista che vuole scrivere la storia, il suo editore si imporrà e lo bloccherà. Vedi questo in giornali tipo il Journal of Clinical Nutrition o il giornale americano College of Nutrition. Vai a vedere chi li sostiene: la Monsanto , che è sponsorizzata dalla Searle. Loro non vogliono pubblicare articoli che facciano infuriare la loro principale fonte di sostentamento. Anche le riviste di medicina e nutrizione sono controllate da queste persone.B: Vero. Un altro grande scandalo che riguarda la ricerca è una cosa nuova che abbiamo scoperto. Abbiamo scoperto che fuori dal cervello ci sono numerosi ricettori del glutammato in tutti gli organi e i tessuti. L’intero tratto gastro-intestinale, dall’esofago al colon, ha numerosi ricettori del glutammato.Quando assumi del glutammato, i livelli di glutammato nel sangue salgono fino a 20 volte tanto… dopo aver mangiato un cibo contenente glutammato i livelli di questo schizzano in alto. Stai stimolando tutti i ricettori. Ecco perché certe persone hanno subito dispepsia o diarrea esplosiva, perché (i glutammati, ndr) stimolano i ricettori dell’esofago e dell’intestino. Altri possono sviluppare colon irritabile o, se già le persone sono affette da questa patologia, peggiorano. Se soffrono di reflusso esofageo, questo peggiora. Il fenomeno, quando coinvolge il sistema cardiocircolatorio, potrebbe invece spiegare l’aumento di infarti letali.Quando il magnesio è basso, i ricettori del glutammato diventano ipersensibili e la gente – specie gli atleti, se non compensano il magnesio perso – possono avere infarti improvvisi. Se mangiano o bevono qualcosa che contiene glutammato, se bevono una diet coke prima di allenarsi, si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto. Sappiamo che l’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più diffusa, e gli spasmi delle coronarie. Entrambe le cose potrebbero essere provocate dal glutammato.B: No, e non lo farà, perché il medico non conosce neanche una cosa di tutte queste ricerche. Non ne ha mai sentito parlare. Molti cardiologi con i quali ho parlato non ne hanno mai sentito parlare. Non sapevano dei ricettori del glutammato lungo il condotto elettrico del cuore e nel suo muscolo. Ci sono milioni di pazienti in questo Paese che soffrono di aritmia e hanno cambiato stile di vita; ma nessuno ha mai detto loro di evitare glutammato e aspartame, che è la maggior fonte di sovraccarico cardiaco.B: Il governo ha tutti questi bei piani per controllare l’assunzione dei carboidrati e dei cereali, zucchero e quant’altro… queste cose si aggiungono al problema, perché quello che abbiamo scoperto nelle cavie esposte al glutammato è che preferiscono carboidrati, zuccheri e cibi altamente proteici. Questa è una caratteristica di questo tipo di obesità. E’ molto difficile risolverla con lo sport e la dieta. L’appetito è fuori controllo, ma lo è anche il metabolismo. I soggetti soffrono di una sindrome metabolica che si aggiunge alla loro obesità; così si ha uno stato di insensibilità alla leptina, che è una cosa che si ottiene molto facilmente dal glutammato.Questa gente si distrugge il sistema nervoso, io ho parlato con molte di queste persone che soffrivano di forti emicranie. Ho detto loro: “Via la soia”, e loro l’hanno fatto: le emicranie sono sparite! In più c’è un alto livello di manganese, che è tossico per la stessa porzione di cervello che produce il Parkinson. Assimili un mix di tossine con la soia, ma la gente pensa di consumare un prodotto altamente salutare. Ma sta distruggendo il suo sistema nervoso, così come gli altri organi.Si parla di dieci milioni di persone affette da indebolimento della barriera emato-encefalica, e sono là fuori che trangugiano aspartame, glutammato e altre eccitotossine, e nessuno dice loro che così facendo si stanno danneggiando ancora di più il loro apparato neurologico. Ho perso il conto dei pazienti affetti da colpi apoplettici a cui sono riuscito a non fare prendere più farmaci, semplicemente eliminando il glutammato e dando loro magnesio. Hanno smesso di stare male. E prendevano il dosaggio più alto di farmaci, pur continuando ad avere colpi apoplettici! Molti neurologi e neurochirurghi non sono messi sull’avviso su questo.M: E le compagnie che producono alimenti? Ho avuto una discussione con un produttore di polpette vegetariane, perché ho scritto un articolo nel quale dicevo che contenevano estratti di lieviti, mentre l’etichetta diceva: “100% ingredienti naturali”. Hanno risposto: “ma il glutammato c’è naturalmente in altri alimenti, tipo i pomodori e le alghe”. Cosa risponderebbe lei a questo?B: Certo, è così, ma vede, tutti questi tipi di glutammato sono legati. Si trovano negli oligo-peptidi e nei poli-peptidi. Sono legati agli amino-acidi. Non sono amino-acidi liberi. Se li si prende in un unico gruppo proteico complesso, li si assorbe nel tratto gastro-intestinale molto lentamente. E nel tratto gastro-intestinale non ci sono amino-acidi liberi se si mangiano i pomodori. Il livello di amino-acidi liberi è zero; è stato tutto assorbito come amino-acidi combinati, e viene scomposto solo nel fegato, quando vengono rilasciati in concentrazioni molto piccole e che l’organismo è in grado di gestire.Il nostro corpo non è mai stato concepito per avere alte concentrazioni di amino-acidi liberi. Ma quando si idrolizzano tali proteine – o si usano estratti di lievito o enzimi per scomporre le diverse proteine, si rilasciano amino-acidi in un modo che non è più naturale. Quello che si fa è rilasciare artificialmente gli amino-acidi, e quando entrano nel tratto gastro-intestinale vengono assorbiti come amino-acidi liberi: ed è allora che il livello di acido glutammatico nel sangue sale considerevolmente. Come ho detto prima, può diventare 20 volte più alto, in certi casi anche 40 volte. La barriera emato-encefalica non è costruita per gestire così alti livelli di glutammato, perché non succede mai così in modo naturale. Può gestire livelli più bassi, non così alti. Dunque, la risposta tipo “oh, ma è una cosa naturale!” è solo senza senso.B: La leucina, l’isoleucina e la lisina. Potrebbero competere nello stesso sistema di trasporto e questo potrebbe rallentare l’assorbimento. Ci sono un sacco di cose che agiscono come bloccanti dei ricettori del glutammato. Ad esempio, il silicato, la curcumina, il ginko biloba. Queste cose sono note come capaci di bloccare per via diretta i ricettori del glutammato e ridurre l’eccitotossicità. La curcumina è molto potente. Molti flavonoidi riducono le eccitotossine.B: Sono andato a parlare con loro e mi hanno risposto: “Prendiamo gli alimenti da queste grandi casse, e gli ingredienti non sono elencati.” E’ la stessa cosa che succede negli ospedali. Ho parlato ad un dietologo che lavorava in un ospedale, che mi ha detto: “Non siamo in grado di dirlo, il cibo arriva in una cassa, e non ci mettono sopra gli ingredienti scritti… sappiamo solo che è roba di Salisbury o cose simili.”Mi trovavo in una libreria di Oxford, Miss. C’era questo ragazzo lì, e ad un certo punto è caduto ed è morto. Lo abbiamo portato in ospedale e abbiamo cercato di rianimarlo, ma non ci siamo riusciti. Aveva solo ventisei anni, e aveva appena mangiato una enorme piatto di minestra al ristorante. Ho parlato con la gente che si trovava lì, hanno risposto che usavano un sacco di proteine idrolizzate e di glutammato. La gente pranza, inizia con una minestra, assume subito un alto livello di glutammato, e poi cade a terra, stroncata dall’aritmia.B: Il mio sito è www.russellblaylockmd.com. Ho anche una newsletter, www.BlaylockReport.com. Ci si deve abbonare, ma puoi anche acquistare singole newsletter, senza abbonarti ad un anno intero. Costano 3.98 dollari ciascuna. Si parla anche di altre cose sulla salute, non solo di glutammato. Cerco di occuparmi di molti argomenti comuni e di portare la gente a contatto con la ricerca e un nuovo modo di pensare. Passo in rassegna tutte le ricerche medico-scientifiche. In genere guardo tutto ciò che la medicina convenzionale può offrire. Tante volte possiede una buona fisiologia e una buona pato-fisiologia, ma poi passa oltre a parlare di farmaci. Io esaminerò tutta la buona pato-fisiologia che c’è e poi tutta la ricerca nutrizionale che può correggere tali problemi.B: Credo un calo significativo dell’obesità infantile e delle sindromi metaboliche. Si vedrebbe un calo enorme di un certo tipo di tumori; si vedrebbe un significativo calo di malattie neuro-degenerative, e di tutte quelle malattie che sono ora in continua ascesa. Le malattie neuro-degenerative stanno letteralmente impazzando. Non facciamo che vedere cose che un tempo erano rare. Fa paura. E se si guarda alla letteratura neuro-scientifica, non si trovano spiegazioni. Non si sa perché stanno aumentando così rapidamente, ma succede perché abbiamo una così grande combinazione di sostanze tossiche. Ad esempio, sappiamo che le malattie neuro-degenerative sono collegate al mercurio, alluminio, pesticidi e erbicidi, e il modo nel quale danneggiano il cervello è il meccanismo delle eccitotossine.Questa è una cosa che nessuno è stato in grado di spiegare. Se guardi la ricerca di una persona uno dirà: “L’Alzheimer è legato all’esposizione al mercurio” e un altro invece dirà: “No, è legato ai pesticidi” e un altro ancora dirà un’altra cosa, ma sono tutte cose che agiscono attraverso lo stesso meccanismo. Tutte queste cose agiscono aumentando l’attività immunitaria del cervello e questo attiva le eccitotossine. Ecco perché tutte queste malattie sembrano essere collegate, perché fanno la stessa cosa al cervello.B: L’abbiamo fatto anche col piombo. Quando si misero per la prima volta il problema della sicurezza del piombo i livelli definiti “sicuri” erano incredibilmente alti, e dopo ben 10 anni abbiamo scoperto che il piombo è tossico a 10 microgrammi/L. Negli anni sessanta si combatteva per la stessa questione. I difensori della benzina al piombo dicevano che il piombo non era tossico, se non a dosaggi estremamente alti. Poi la letteratura neuro-scientifica li contraddisse, ma nessuno volle ascoltarla. Alla fine il peso dell’evidenza era talmente soverchiante da scoprire che anche piccole quantità di piombo erano tossiche e si accumulavano nel cervello.B: La pressione esercitata sui ricercatori è enorme. Il dottor Trocho si è affermato con il suo studio sui danni sul DNA provocati dall’aspartame. Poi la sua carriera è stata stroncata dai produttori di aspartame. Ha detto che non avrebbe mai più fatto ricerche sull’aspartame. Ebbene, un certo numero di ricercatori ha fatto la stessa cosa. Una volta pubblicati i loro risultati, queste compagnie sono piombate loro addosso con tutto il loro peso. La NutraSweet avrebbe sostenuto con milioni di dollari la ricerca universitaria e minacciò di cessare le donazioni se qualcuno non fosse stato messo a tacere.Anche mio cuggino a 97 anni fumava 20 sigarette al giorno ed è morto in un incidente stradale ... E con questo devo pensare che le sigarette fanno bene? Questo articolo è un arnese di aiuto per smontare un motore complesso, una sorta di cacciavite. Va intepretato usando un poco di buon senso (non credo che se vado una volta la cinese dove il glutammato è abbondante starò malissimo, ma se vado ogni giorno, aumenti i rischi).
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sonic_3D_Blast
Sonic 3D Blast."Sonic 3D Blast" (o "Sonic 3D: Flickies' Island" o "Sonic 3D Blast: Flickies' Island") è un platform della serie di videogiochi "Sonic". Fu sviluppato da Traveller's Tales e pubblicato da SEGA. Il gioco uscì originalmente in Europa per il Sega Mega Drive nel Novembre 1996. La versione Sega Genesis uscì in Nord America dopo quel mese.TramaI Flicky (Motivo anche per la quale il gioco si chiama su PC Sonic 3D:Flickies'Island'"), uccelli che si muovono in un’altra dimensione tramite degli anelli dimensionali, suscitano l’interesse del Dr.Robotnik che vuole trasformarli in robot ed usare gli anelli dimensionali affinché raccolga tutti gli Smeraldi del Chaos. Ovviamente Sonic dovrà impedirlo.Schema di giocoViene realizzato in un "“finto 3D”". Finto perché nonostante il personaggio dia l’idea di qualcosa in 3D non è stato adottato l’uso della grafica vettoriale (a quei tempi c’era quella) che verrà invece usata successivamente per Sonic R e per un extra presente in Sonic Jam; Sonic deve collezionare i Flickies e portarli al grande anello trasportatore per avanzare di livello. Ogni zona è formata da atti. Ci sono 10 o 15 Flickies da recuperare nell'atto 1 e 2. Nell'atto 3 di ogni zona, incontrerete il Dr Eggman in una delle sue macchine. Per quanto riguarda la parte sonora, la versione Saturn differisce proprio in questo, usando il supporto cd, non vennero utilizzate tracce MIDI ma vennero inserite vere e proprie canzoni, definite le migliori in un titolo Sonic.La ROM usata su entrambi i lati di Atlantic Ocean è esattamente la stessa. Il titolo cambia a seconda del paese in cui viene giocato. In Nord America il titolo è "Sonic 3D Blast". In Europa, il titolo è "Sonic 3D: Flickies' Island". Il titolo europeo veniva usato anche in Giappone. La versione per PC se minimizzata (o veniva premuto Alt+Tab) usava invece una combinazione di entrambe i nomi, pensiamo che il nome combinato venga usato, raramente, per delle versioni generiche senza favorire una regione piuttosto che un'altra.ZoneCuriositàCollegamenti esterniSonic 3D
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http://it.wikipedia.org/wiki/Gianchetti
Gianchetti."'Gianchetti" (o "bianchetti"') è il nome attribuito in lingua ligure al "novellame" del pesce azzurro pescato nel Mar Mediterraneo (in particolare sardine e acciughe).Tale tipo di pesce viene pescato con speciali reti, chiamate nel gergo ligure "sciabegottu" (simili alla rete a sciabica, ma con dimensioni più piccole), nei primi mesi dell'anno.Nella cucina napoletana prendono il nome di "cicenielli".LegislazioneIn Italia la pesca commerciale è regolamentata da appositi decreti ministeriali, in particolare il D.M. del 1º dicembre 1989 e il successivo D.M. del 3 ottobre 1994, i quali permettono una sola raccolta annuale dal 1º dicembre al 30 aprile per un periodo non superiore ai due mesi consecutivi. La pesca in ambito professionale è invece permessa, anch'essa annualmente, in un periodo tra il 15 gennaio e il 15 marzo.A causa della prevalente scarsità di prodotto pescato e delle restrizioni ritenute necessarie, il suo prezzo al mercato ittico è sempre piuttosto elevato.Dagli anni novanta, la vendita dei bianchetti avviene anche sotto forma di prodotto congelato.Nella cucina ligure i "gianchetti" si consumano prevalentemente scottati nell'acqua salata e serviti caldi conditi con olio e limone; un'altra versione prevede il confezionamento di frittelle preparate con pastella di uova e farina o in frittate insaporite dal limone (piatto, quest'ultimo, particolarmente popolare nel ponente ligure); si possono anche semplicemente infarinare e friggere.La varietà di colore rosso (detti "ruscetti", "rossetti"), risulta più tenace e scagliosa al palato: pur somigliandogli moltissimo, a differenza dei bianchetti si tratta di pesci già adulti di "rossetto" "Aphia minuta" una specie del tutto diversa di dimensione molto piccola. Il colore rosato è molto leggero e visibile solo guardando un branco. Sono in genere più saporiti, sono sottoposti a meno limitazioni di pesca rispetto ai bianchetti e vengono utilizzati per insaporire sughi a base di pesce, ma anche per altri usi dei bianchetti (frittelle, zuppa, farinata (con farina di ceci), ecc).NoteVoci correlateCollegamenti esterniCucina ligureSecondi piattiGianchetti

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The PAISÀ corpus is an extensive collection of authentic Italian language texts taken from the Internet. The compilation of contemporary texts was created within the framework of the PAISÀ project (Platform for Learning Italian through Annotated Corpora) with the aim of providing authentic and freely available material for learning Italian.

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  • Texts taken from the web (collected in September/October 2010)
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  • Size: approximately 250 million tokens
  • Fully annotated in CoNLL format (lemmatization and annotation of parts of speech (or also here) and syntactic dependencies)
  • Preprocessed automatically and partially corrected manually (various steps performed: retrieval of URL addresses, preprocessing of collected texts, and correction of annotations for the calibration of annotation tools)

Although primarily created for learning, the PAISÀ corpus also serves as a valuable resource for various linguistic research activities.

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